Giulio Aronica
Cosa Fare

La Bellezza dell'infinito:arte e letteratura al Palazzo del Seminario Vescovile di Fiesole

La Sala Toniolo ospita dal 6 al 13 aprile le opere del pittore Vito Giarrizzo accanto alla presentazione del nuovo romanzo di Cinzia Guido "0=infinito".

Vito Giarrizzo in mostra al Palazzo del Seminario Vescovile di Fiesole

Vito Giarrizzo in mostra al Palazzo del Seminario Vescovile di Fiesole

Firenze, 2 aprile 2024 - Una finestra sul tempo e sul mondo. Arte e letteratura, simbolo e segno, danno forma alla bellezza e all'orrore, a ciò che siamo e immaginiamo, superando il concetto di limite - temporale, fisico e materiale - per abbracciare il cuore delle nostre emozioni. Il dialogo tra gesto pittorico e parola scritta viene evocato negli spazi suggestivi della Sala Toniolo del Palazzo del Seminario Vescovile di Fiesole, che ospita dal 6 al 13 aprile la mostra ad ingresso libero "La Bellezza dell'infinito", a cura dello storico Tommaso Giarrizzo.

L'esposizione presenta le opere dell'artista spezzino Vito Giarrizzo, che coniugano genio e artigianato, identità e meticciato, partendo dai principi della Metafisica e dell'avanguardia surrealista per esplorare attraverso le suggestioni dell'arte orientale e dei grandi muralisti sudamericani i drammi e le contraddizioni del presente: dalla violenza delle guerre alla crisi ambientale fino all'alienazione generata dal dominio dei social e del device, il viaggio di Giarrizzo percorre le inquietudini contemporanee trasfigurandole dentro scenari onirici e visionari, arricchiti da immagini di divinità pagane e simboli primordiali carichi di ignoto e mistero.

A scandire l'immaginario visivo dell'artista, la scrittura semplice e candida, limpida e fluida di Cinzia Guido, al debutto con il romanzo in auto-publishing "0=infinito", secondo classificato al premio nazionale di narrativa La Città sul Ponte 2023 - Firenze: una storia di riscatto e liberazione, riflessione e rinascita, maturata nella cornice del lockdown pandemico, quando la giovane Julie si ritrova ad affrontare da sola i traumi della propria esperienza familiare e la difficoltà ad accogliere l'amore nella sua vita. 

"Lo spettatore vive e partecipa, osserva e vibra ascoltando la sua dimensione umana, il flusso ininterrotto di emozioni che lo interrogano sul senso dell'esistenza - spiega il curatore - Riflessione e introspezione, ricerca dell'Essere e della condivisione sociale sono parte integrante del panorama psicosociale e relazionale che l'arte pittorica di Vito Giarrizzo e il romanzo psicologico di Cinzia Guido intendono raccontare". 

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