
Firenze, 17 giugno 2025 - La Galleria dell’Accademia di Firenze rinnova e arricchisce il p
Firenze, 17 giugno 2025 - La Galleria dell’Accademia di Firenze rinnova e arricchisce il proprio spazio espositivo con un dipinto di Odoardo Borrani (Pisa, 1833-Firenze, 1905), La Galleria dei quadri antichi della Galleria dell’Accademia di Firenze, di proprietà della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che lo ha ceduto in deposito di lunga durata al museo fiorentino. L’opera, verosimilmente concepita con altre tele che raffigurano ambienti della Galleria dell’Accademia di Firenze dipinte da Borrani probabilmente intorno agli anni Ottanta dell’Ottocento, finora non è mai stata esposta al pubblico. I visitatori potranno ammirarla nel Transetto sinistro, all’ingresso della Gipsoteca, in dialogo con l’opera Alla Galleria dell’Accademia, acquistata dallo Stato Italiano nel 2003 e destinata al museo fiorentino, che ritrae un altro ambiente della Galleria ottocentesca, la cosiddetta Sala dei quadri grandi.
I due dipinti introducono così il visitatore alle origini della Galleria dell’Accademia, voluta dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo con scopo principalmente didattico e formativo, strumento per i giovani artisti e studenti della annessa Accademia di Belle Arti da lui creata nel 1784. La Galleria dell’Accademia, però, fu anche luogo di incontro, scambi culturali e visite da parte di un pubblico – inizialmente élitario ma col tempo sempre più ampio – interessato ad ammirare capolavori dell’arte del passato e opere di pittura e scultura moderna e contemporanea. Il museo, infatti, esponeva anche le opere dei giovani artisti, in particolare i vincitori dei concorsi annuali e triennali indetti dall’Istituto, oltre ai lavori dei pittori e scultori più meritevoli, che avevano ottenuto pensionati di studio a Roma e, più in generale, fuori dalla Toscana. Tra questi, molte delle tele oggi conservate nella Gipsoteca della Galleria dell’Accademia, oltre che sculture, come quelle raffigurate nel dipinto del Borrani Alla Galleria dell’Accademia, in corrispondenza della porta di ingresso al museo. Tra queste, si riconosce il gesso di Ulisse Cambi, Aconzio che scrive il nome dell’amata Cidippe (1835), qui esposto in dialogo con le due tele del Borrani a sottolineare e ricreare lo storico legame tra le opere della collezione. Il deposito a lungo termine del dipinto di Odoardo Borrani ’La Galleria dei quadri antichi alla Galleria dell’Accademia’ rappresenta un’occasione significativa per approfondire e restituire al pubblico un importante capitolo della storia del nostro museo e dell’allestimento ottocentesco delle sue sale. Allo stesso tempo, è un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni museali pubbliche, che condividono la responsabilità di valorizzare e rileggere insieme un patrimonio comune” – commenta Massimo Osanna, Direttore Generale Musei – “Ringrazio la Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Renata Cristina Mazzantini, per aver reso possibile, con piena disponibilità e spirito di collaborazione, questo progetto di valorizzazione e di recupero di una memoria storica che arricchisce la narrazione della Galleria dell’Accademia”. “L’esposizione dei dipinti di Borrani e dell’Aconzio all’ingresso della Gipsoteca vuole introdurre il visitatore allo straordinario salone dell’Ottocento e alle origini della Galleria dell’Accademia, mostrando il legame fisico, oltre che artistico, storico e culturale, che dalla fine del Settecento esiste tra il nostro museo e l’Accademia di Belle Arti” – commenta Giulia Coco, Funzionario storico dell’arte, nonché curatrice delle collezioni ottocentesche della Galleria dell’Accademia di Firenze. “La rara testimonianza di vedute e scorci della Galleria nel tardo Ottocento offre, infatti, al visitatore la possibilità di approfondire e migliorare la conoscenza e la comprensione delle origini di un museo complesso e diversificato, come è la Galleria dell’Accademia di Firenze, attraverso la visione diretta di fonti iconografiche di prima mano”. Il rinnovato allestimento ha rappresentato anche l’occasione per esporre al pubblico, all’interno della Gipsoteca, un dipinto di Stefano Ussi (Firenze, 1836-1922), Interno con odalisca, dell’Accademia delle Arti del Disegno – che ne è proprietaria per lascito testamentario della moglie del pittore, Linda Salimbeni Ussi, e da tempo in deposito alla Galleria dell’Accademia ma mai esposto al pubblico. La tela fu dipinta da Ussi nell’ambito dei suoi viaggi in Oriente (in Egitto al seguito della spedizione italiana incaricata di documentare la storica apertura del Canale di Suez nel 1869) e in Marocco, con gli amici Edmondo De Amicis e Cesare Biseo nel 1875. L’opera arricchisce così la rassegna di artisti toscani dell’Ottocento che si sono formati e hanno legato la loro carriera all’Accademia di Belle Arti fiorentina, presente nel Salone dell’Ottocento. La Gipsoteca ospita, infatti, dipinti di artisti come Luigi Mussini, Eugenio Prati, Silvestro Lega ai tempi del loro apprendistato in Accademia: premi di concorso triennali o pensionati di studio fuori di Toscana organizzati dall’Istituto per gli allievi più meritevoli.."L'Accademia delle Arti del Disegno è grata che un'opera della sua collezione sia ospitata in modo permanente nel percorso museale della Galleria dell'Accademia” – ha commentato Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno – “a cui ci uniscono l'origine e la comune storia così come l'impegno nella conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico".