Firenze, 29 agosto 2023 - Portare avanti una grande eredità. E' quella toscana dei Pupi di Stac e del Teatro dei Burattini, di Carlo Staccioli e Laura Poli, che rivoluzionarono il repertorio attingendo dalla tradizione popolare della fiabistica regionale. Una missione non facile, che dal 1991 grava sulle solide spalle del direttore della Compagnia Enrico Spinelli, capace di offrire al pubblico una programmazione continuativa, ricchissima e differenziata per stili, temi e allestimenti.
La settima edizione del festival Fratelli Burattini, ideato insieme a Daria Costi, coinvolge compagnie italiane e straniere lungo una rassegna diffusa e itinerante, che esce per il terzo anno consecutivo dal luogo in cui era nata - il Teatro Puccini - aumentando non solo il numero delle location, ma anche quello delle giornate e degli eventi: il percorso, composto da ventitré spettacoli, è un viaggio magico intriso di manualità e fantasia, cuore e passione, che tocca dodici comuni dell'area metropolitana - si sono aggiunti quest'anno anche Reggello e Palazzuolo sul Senio - svelando a grandi e bambini i segreti del Teatro di Figura e le varie tecniche di realizzazione dei personaggi, creati quasi tutti utilizzando oggetti di riciclo.
Un momento condiviso con le principali istituzioni del territorio per costruire "libertà e pensiero critico", come sottolinea il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, ma anche l'opportunità speciale di "offrire ai bambini una fruizione dello spettacolo non mediata da uno schermo, ma diretta e tridimensionale, attraverso la potenzialità espressiva di narrazione e artigianato, arte e letteratura popolare", spiega Cristina Giachi, presidente della Commissione Istruzione e Cultura di Palazzo Panciatichi. nm
Tra le novità, anche il coinvolgimento della Compagnia Catalyst per lo spettacolo di Gardi Hutter "Giovanna D'Arppo" al Teatro Corsini di Barberino del Mugello: "L'obiettivo è quello di alimentare una rete sempre più integrata di servizi culturali offerti ai cittadini dell'area metropolitana - conclude la consigliera con delega alla cultura Letizia Perini - Ma anche di stimolare momenti di riflessione attraverso iniziative come questa, che rappresentano un salutare 'elogio della lentezza' rispetto alla frenesia e alla superficialità della comunicazione odierna, e la possibilità di costruire quei pensieri lunghi di cui abbiamo urgentemente bisogno".