
La copertina del libro
Firenze, 6 settembre 2025 – La stilista Chiara Boni presenterà il suo libro “Io che nasco immaginaria” al Caffè Letterario Le Murate a Firenze. L’autobiografia è curata da Daniela Fedi, e racconta la sua storia personale e lavorativa, il suo percorso di vita da quando seguiva la mamma in sartoria a Firenze, dove quest'ultima provava modelli e lei, bambina, già imparava i trucchi del mestiere. Il libro racconta il suo percorso in un'Italia che cambia nelle vicissitudini politiche, dagli scontri generazionali alla trasformazione dei costumi, senza mai dimenticare il proprio vissuto, abbracciando un invincibile senso di gioiosa libertà. “Siamo molto contenti che la stilista Chiara Boni voglia raccontare al Caffè Letterario Le Murate il suo libro - dice la responsabile eventi Silvia Papucci - in questo periodo si stanno succedendo molti incontri importanti al Caffè Letterario, e altri ne verranno nel corso dell'anno, abbiamo la stagione 2025/26 piena di eventi letterari, spettacoli e concerti, siamo una squadra che cerca qualità e divertimento in ogni incontro letterario e musicale”. Dialogherà con Chiara Boni, la giornalista Daniela Lombardi, addetta stampa di molti personaggi dello spettacolo nazionale. Appuntamento il 10 settembre alle ore 18 al Caffè Letterario Le Murate-Firenze. «A Chiara le donne piacciono davvero quando sanno fare squadra.»
Non è l’incipit della storia di questa donna eclettica e resiliente, ma le donne, di certo, occupano un posto importante nella vita della stilista toscana. Le amiche sono al suo fianco sin dall’inizio, quando seguiva la mamma in sartoria a Firenze, dove quest’ultima provava modelli e lei, bambina, già imparava i trucchi del mestiere. Poi nella stagione dei balli, o quando Chiara, appena diciottenne, parte per Londra, la città che le insegna a vestirsi libera da qualsiasi condizionamento. Anni dopo, in Italia, l’incontro con Titti, il suo primo marito, la politica, un figlio. Le prime «cose» create e vendute, l’avanguardia architettonica degli UFO – di cui Titti era ideatore – l’influenza dell’arte, del cinema, della musica. E poi la Milano degli anni Ottanta, quando è una giovane donna separata alle prese con una carriera in ascesa. La sperimentazione con il Collettivo Moda Nostra e il successo che arriva quando il suo marchio entra nel GFT, il Gruppo Finanziario Tessile, e lei sceglie di usare un unico tessuto, un jersey elastico, e un unico colore, il nero.
Nasce così la sua petite robe, un abito adatto a tutte, che si può ripiegare in una bustina e che rappresenta la sua concezione della moda e della bellezza: un vestito che possa farsi interpretare da ogni corpo, dando a ogni donna la possibilità di esprimersi. Tante persone attraversano la sua vita privata e lavorativa, e amori appassionati – da Cesare Romiti ad Angelo Rovati, a Fabrizio Rindi. E, ancora, il sogno americano, con lo sbarco negli Stati Uniti, seguendo un itinerario funambolico di Stato in Stato, e una vita che mai si ferma, riservandole anche prove dolorose. Questa autobiografia, scritta con Daniela Fedi, si snoda parallela al racconto di un’Italia che cresce e cambia nelle vicissitudini politiche, negli scontri generazionali, nella trasformazione dei costumi. Chiara Boni si svela come donna e come stilista, lasciando che le pieghe più intime del proprio vissuto esprimano sempre un’idea della moda che da quel vissuto origina, rilanciandone un invincibile senso di gioiosa libertà.