
Giulio F. Pratesi
Firenze, 1 settembre 2025 - Martedì 2 settembre, alle 17,30, la Biblioteca Spadolini Nuova Antologia apre le sue sale a “Le verità nascoste”, personale del giovane pittore fiorentino Giulio Francesco Pratesi (Firenze, 27 aprile 2002). L’esposizione, allestita in via del Pian dei Giullari 36A, resterà visitabile fino al 16 settembre con orario 9–13 e 14,30–17. La mostra nasce nell’alveo del centenario di Giovanni Spadolini e si inserisce nel programma della Fondazione che porta il suo nome, dedicato ai giovani talenti.
“In occasione del centenario – sono le parole del presidente Cosimo Ceccuti -, accanto a borse di studio e premi per storia e ricerca, abbiamo voluto un’iniziativa rivolta a un giovane artista. Con l’avallo del professor Franco Messina, abbiamo individuato un autore meritevole e organizzato la mostra negli spazi della Biblioteca in cui, ogni giorno, la memoria e il testamento spirituale del nostro compianto Professore vivono nelle numerose iniziative promosse grazie al suo indimenticabile insegnamento.” Per Pratesi questa personale segna un passaggio di maturazione: “Devo al professor Messina l’aver capito che desidero diventare un pittore professionista. Sono entrato all’Accademia dell’Arte e del Disegno, che sto ancora frequentando, con l’intento di trovare la piena espressione della mia arte, attraverso un indirizzo contemporaneo. Il titolo dell’esposizione “Le verità nascoste” mi riguarda da vicino, perché rispecchia il lungo lavoro di introspezione che abita ogni mia opera.” Parlando del suo allievo, il professor Franco Messina racconta un percorso nutrito da maestri e correnti, da Morandi a Rosai, da Annigoni a Schiele e Kokoschka, fino a Freud. Di Pratesi sottolinea “l’interesse e la curiosità di vedere dentro le cose”, una ricerca che “produce opere di grande ricchezza formale in cui le pennellate, con il loro contrasto cromatico, si fanno gesto provocatorio, dando vita a un’incisiva astrazione naturalistica”.
Non mera contemplazione, dunque, ma “una verità che discende da una trasfigurazione, in cui il soggetto diventa essenza di sé stesso.” Formatosi tra il Liceo Artistico di Porta Romana, i corsi di Perfezionamento in Arti Grafiche e lo studio delle tecniche antiche (con una particolare passione per l’affresco), Pratesi presenta a Firenze il primo capitolo del ciclo inaugurato proprio nel 2025: una pittura che intreccia memoria toscana e linguaggi del Novecento in telai neo-cubisti, alla ricerca di un lessico personale capace di “far vedere l’invisibile”. Info: [email protected].