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Firenze, al via due mostre immersive sul futuro urbano alle Murate

Apertura al pubblico a ingresso libero dal 12 al 14 giugno. I protagonisti dell’esposizione saranno tredici coppie di sgabelli ricombinanti, e una serie di dispositivi indossabili per il trasporto di oggetti affettivi: arredi mobili e ibridi, ideati da studenti e studentesse

Firenze, al via due mostre immersive sul futuro urbano alle Murate

Firenze, al via due mostre immersive sul futuro urbano alle Murate

Firenze, 11 giugno 2025 – Oggetti simbolici che raccontano il fenomeno delle migrazioni climatiche, installazioni che immaginano una città ideale e una serie di opere visive sulla riappropriazione degli spazi urbani da vivere dal giorno alla notte tra socialità e sicurezza. Dal 12 al 14 giugno, gli spazi delle Murate a Firenze, si trasformeranno in un laboratorio aperto di idee, visioni e pratiche progettuali grazie al progetto “MAP – Design for Urban Synergies”, iniziativa di Isia Firenze nell’ambito del progetto Pnrr “Creative Competences Intafam_00080” durante la quale verranno presentate due mostre ad ingresso libero e aperte al pubblico (tutti gli orari su https://map.isia.fi.it/), che indagano il rapporto tra design, società e territori, offrendo al pubblico un'esperienza immersiva, critica e partecipativa. All’interno della Sala Semiottagonale del Murate Idea Park sarà allestita “Post Global Village: Oggetti migratori”, un’installazione che unisce design speculativo e riflessione sociale.

Firenze, al via due mostre immersive sul futuro urbano alle Murate
Firenze, al via due mostre immersive sul futuro urbano alle Murate

I protagonisti dell’esposizione saranno tredici coppie di sgabelli ricombinanti, e una serie di dispositivi indossabili per il trasporto di oggetti affettivi: arredi mobili e ibridi, ideati da studenti e studentesse dei corsi di Design Strategico e Fashion Design del biennio magistrale di ISIA Firenze. Il progetto, curato da Mirko Tattarini con Veronica Bogao, Francesco Bonomi e Raffaele Marra, prende spunto dalle migrazioni – in particolare da quelle climatiche – per immaginare un futuro in cui gli oggetti non siano più status symbol o meri prodotti di consumo, ma strumenti di sopravvivenza e narrazione. Attraverso l’upcycling, il ready-made e il concetto di progettualità ricombinante, la mostra pone l’accento sull’urgenza di ripensare le filiere produttive, allungare il ciclo di vita degli oggetti e orientare il design verso nuove responsabilità.

Un “villaggio globale” post-crisi, dove la forma segue la necessità, e dove la progettazione si fa atto politico e culturale. Parallelamente, nella Sala Vetrata, il collettivo Innesco proporrà l’installazione “Crepe. Ricerca tra urbano e collettivo”, una mostra partecipativa che raccoglie sei progetti dedicati alla città e alle sue tensioni, frutto di due anni di lavoro sul campo. Tra installazioni visive, percorsi immersivi, attività interattive e collage urbani, la mostra accompagnerà il pubblico in un viaggio tra sicurezza e divertimento, marginalità e visioni utopiche, spazio pubblico e identità.

Il percorso espositivo è stato ideato come un “palazzo fatiscente” da attraversare, dove man mano che si procede ci si imbatte in tutti gli ambienti tipici di una struttura residenziale. Si parte, ad esempio, dalla “portineria”, che servirà ad introdurre una visione alternativa della città. Tra gli ambienti simbolici figurano poi “La cantina”, con oggetti rianimati dalla creatività collettiva; “Il vano scale”, in cui la notte urbana è esplorata come luogo di socialità e rischio; e “La terrazza”, che invita a riflettere sulla propria identità notturna attraverso un questionario provocatorio. Previsti, inoltre, alcuni workshop a cui parteciperanno la prof.ssa Laura Novik del Laboratorio Futuros Atlantida, Argentina e il dir. Oscar Aguirre dell’Università Ort, Uruguay; mentre sabato 14 giugno, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, verrà realizzato un laboratorio partecipativo, durante il quale i visitatori saranno invitati a costruire collettivamente una bandiera che rappresenti la “città nuova”: un gesto simbolico e creativo, nato da riflessioni critiche e desideri urbani condivisi.

Le mostre rientrano nel programma di “MAP (Movement - Action - Participation) – Design for Urban Synergies”, un’iniziativa che intende attivare sinergie tra scuole, territori e pratiche culturali, mettendo in dialogo le esperienze degli Istituti Superiori per le Scienze Artistiche con partner italiani ed internazionali. Il progetto Creative Competences, coordinato da ISIA Roma, coinvolge ISIA Firenze, ISIA Faenza, ABA Catania e Saint Louis Music Center Roma, con l’obiettivo di esplorare il ruolo delle competenze creative nella trasformazione urbana e sociale.

L’Isia di Firenze, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, è un istituto pubblico di livello universitario inserito nel comparto Afam – Alta Formazione Artistica e Musicale – del Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur). Si occupa di design nel senso più ampio del termine e propone un’offerta formativa completa: un primo e secondo livello in design del prodotto e della comunicazione, una serie di master e i dottorati di ricerca. Tra le varie attività Isia Firenze promuove e gestisce diversi progetti legati all'internazionalizzazione e partecipa al programma Erasmus+, offrendo agli studenti opportunità di mobilità per studio e tirocinio in università europee e con il Minneapolis College of Art and Design (Usa). Quest’anno è presente all’Expo di Osaka, nel padiglione Italia insieme alla Regione Toscana ed impegnato, inoltre, in sei ulteriori progetti internazionali con partner nazionali, tra cui la creazione di reti per la ricerca artistica (Inar, Inpa), l'esplorazione del Made in Italy (Ccsc), la digitalizzazione del patrimonio (Chedar), il design sostenibile (Tocc) e la valorizzazione del patrimonio artistico italiano tramite un museo digitale (C.O.M.).