Al teatro dell’Affratellamento la due giorni per dire no alla guerra

“Il coraggio della pace. Disarma”, sotto questo titolo molteplici iniziative promosse per sostenere una trattativa diplomatica e dire no all’invio delle armi in Ucraina. Ecco il programma

Protesta contro la guerra in Ucraina

Protesta contro la guerra in Ucraina

Firenze, 23 settembre 2023 – Una due giorni a Firenze per dire no all'invio delle armi in Ucraina e sì a una trattativa diplomatica per porre fine alla guerra. È “Il coraggio della pace. Disarma”, iniziativa in programma oggi e domenica al Teatro dell'Affratellamento: 100 i promotori tra cui padre Alex Zanotelli, Luisa Morgantini, Moni Ovadia, il giurista Domenico Gallo, la filosofa femminista Maria Luisa Boccia, Pasqualina Napoletano.

“L'Italia è in guerra, anche se nessuno lo dice - spiega in una nota il gruppo organizzatore -. Lo è contro la Costituzione e contro la volontà della maggioranza della popolazione. Siamo esposti di nuovo al rischio della catastrofe di Hiroshima. La nostra iniziativa è il primo passo deciso per reagire insieme al senso di impotenza e far sentire la voce della maggioranza che siamo. Non vogliamo la guerra mondiale. Siamo ancora in tempo per fermare il precipitare degli eventi. La prima cosa che chiediamo al Governo e a tutte le forze politiche dell'opposizione è di smettere di inviare armi. Si abbassino i fucili e si lavori per via diplomatica”.

Vari gli interventi previsti oggi 23 settembre: tra i partecipanti oltre ai promotori già citati, Claudio Grassi Raniero La Valle, Emanuele Profumi, Marco Tarquinio, Stefano Fassina, Alfonso Maurizio Iacono, Alfonso Gianni, Fausto Bertinotti, Roberto Romano, Linda Santilli, Marie-Jeanne Balagizi, Norberto Julini, Flavio Lotti, Roberto Musacchio, Alfio Nicotra, Marc Botenga, Luigi de Magistris, Alessandra Maiorino, Michele Santoro, Ginevra Bompiani, Ida Dominijanni.

Domenica si svolgerà invece l'assemblea “per compiere il primo passo che darà vita” ad una associazione “in cui Pace - si spiega - sarà la prima parola e l'ultima. Disarma il nostro imperativo”. “Abbiamo bisogno - così i promotori - di uno spazio collettivo in cui confrontarci e tornare a fare politica attiva perché oggi a sinistra purtroppo ciò che esiste è inadeguato o poco accogliente, e il tema della pace e del disarmo viene trattato come uno tra i tanti, invece è il punto fondamentale da cui partire”.

"Continuano ad arrivare centinaia di adesioni da tutt'Italia - concludono -, di persone di ogni provenienza, di sinistra, del mondo cattolico, donne e uomini che hanno voglia di mettersi in gioco per cambiare questo mondo e renderlo più giusto e equo”.