
Luigi Caroppo
Firenze, 6 aprile 2019 - Un anno alla chiusura della legislatura regionale toscana. Tra le molte cose da fare spicca il rilancio, doveroso, della politica sanitaria, quella che mette al centro il «pubblico» e quindi il cittadino-utente. Le aspettative sono alte, qualcosa si sta muovendo. E’ stato lo stesso governatore Enrico Rossi, già assessore regionale alla Sanità, a rilanciare l’obiettivo di fine mandato parlando al nostro giornale nel settembre scorso. «Doveroso tenere presente il quadro generale: primo, in Italia da anni la sanità non è adeguatamente finanziata. Secondo, il super ticket è stato messo da Tremonti. Terzo, il vincolo sulle assunzioni da vecchi governi e su cui vorremmo derogare. Detto questo il vecchio sistema sanitario nazionale in Toscana ha retto. Insieme all’assessore Stefania Saccardi vorrei in questo ultimo anno mettere sotto controllo e dare risposte per correggere alcune situazioni come le lunghe liste di attesa, che non sono frutto dell’assessorato, ma di un quadro generale critico». La segretaria regionale del Pd Simona Bonafè prima di parlare delle prospettive delle Regionali del 2020 ha sottolineato che c’è molto da fare a partire, guarda caso, proprio dalla sanità. Insomma il modello toscano reggerà, anzi sarà capace di rilanciarsi come virtuoso ed efficiente? Su questa sfida si gioca anche il successo del centrosinistra alle elezioni per il governatore prossimo venturo. Qualche passo in avanti c’è stato come l’abolizione del balzello da 10 euro che si era costretti a pagare quando si ritirava un referto con esame diagnostico per immagini (tac, risonanza etc). Non poco. Poi c’è la volontà di limitare le attese comprando pacchetti di prestazioni dai privati. Giusto. Semmai c’è anche il privato sociale (Misericordie e Pubbliche assistenze) che può dare una mano. Ma sul rilancio pesano gli «scandali» come quello delle cattedre di Careggi oppure le parole del professor Giuseppe Giaccone che ha preferito gli Usa al policlinico fiorentino con un atto d’accusa forte e chiaro al sistema sanitario pubblico. «Troppi ostacoli, cara Toscana me ne vado».