MAURIZIO COSTANZO
Firenze

Il calcio? Si gioca anche senza correre. Ecco come / VIDEO

La Uisp ha presentato a Firenze il campionato di "calcio camminato". Con regole tutte sue

La presentazione del calcio camminato (foto Giuseppe Cabras/New Pressphoto)

Firenze, 15 marzo 2016 - Diverte, fa bene alla salute e fa conservare il piacere del ‘gioco più bello del mondo’, il calcio, anche agli over 50. È il ‘Walking Football’, che come dice la parola stessa, sta per calcio camminato, che l’Uisp ha lanciato in Italia con una presentazione nazionale al Palavalenti di Firenze, che ha visto la presenza di personaggi illustri come Bruno Pizzul (nella foto), Eraldo Pecci, Gianni Mura, il presidente Uisp Vincenzo Manco e Mauro Dugheri, presidente Uisp Firenze.

Bruno Pizzul (foto Giuseppe Cabras/New Pressphoto)

Siamo di fronte a un nuovo modo di vivere e interpretare il calcio, che in poco tempo ha incontrato il favore di tante persone e che incrocia una politica dell’associazione che è anche un manifesto: stili di vita attivi e salute, a tutte le età. Questa nuova attività nasce in Inghilterra nel 2011, in seguito ad un sondaggio tra i tesserati di vari circoli di over 50 in cui veniva chiesto loro quale attività avrebbero voluto svolgere. È emerso che moltissimi avevano ancora voglia di giocare a calcio. Da qui l’idea di creare un nuovo gioco, più fedele possibile al calcio che conosciamo e pratichiamo, per consentire di scendere in campo anche a persone più avanti con l’età o con diminuite capacità fisiche.

Così è nata l’idea di un calcio a ritmo più blando: camminando, appunto. La novità è proprio questa: non si perde il gusto del bel gesto atletico o del tocco di classe, ma allo stesso tempo non si rischiano né traumi né stiramenti. È così che gli over 50 potranno tornare a calzare gli scarpini in partite che saranno dirette da arbitri formati da Uisp.

“Il calcio camminato è una proposta adatta al nostro contesto - spiega Alessandro Baldi, responsabile nazionale calcio Uisp - Le reti sociali in cui sono presenti le persone a cui ci rivolgiamo sono infatti molto estese, i principali interlocutori li possiamo trovare nell’associazionismo dei centri sociali, nelle comunità, ma anche all’interno delle società sportive affiliate. Il nostro obiettivo è attivare in alcune città pilota un campionato ad otto squadre con la possibilità di una fase finale tra le squadre vincenti delle città. L’attività potrebbe svolgersi nei mesi più freddi in palestra o al coperto, e nei mesi caldi, all’aperto. Gli incontri saranno diretti da arbitri ufficiali, che siano, oltre che preparati culturalmente e tecnicamente per far rispettare le regole del calcio camminato, anche dei tutori della salute degli atleti in campo, avendo quindi maggiore accortezza per il loro fisico, gestendo al meglio lo svolgimento della gara e privilegiando il divertimento e il movimento all’agonismo”.

Parlando di regole, eccone alcune. La regola ferrea del calcio camminato è che al minimo accenno di corsa, l’arbitro ferma il gioco e dà un calcio di punizione agli avversari. Mentre è pronto a chiudere un occhio di fronte al passo svelto. Rispetto alla versione originale del calcio, ce ne sono alcune studiate ad hoc per evitare infortuni e garantire pari opportunità anche a chi possiede difficoltà motorie: ad esempio la palla non può superare l’altezza della vita, 1.50 m circa, e non si può intervenire in scivolata o con irruenza.

Le altre regole del calcio camminato sono: due tempi che possono variare dai 15 ai 20 minuti; campo con dimensioni di quello da calcetto; e si gioca 6 vs 6 con il portiere. Ieri al Palavalenti, dopo la presentazione del Regolamento nazionale e delle esperienze attualmente in corso in varie città italiane, si è tenuta anche una partita dimostrativa con sportivi, giornalisti e rappresentanti del mondo associativo.