
Una delle creazioni di Maria Sole Cecchi
di Giovanni Bogani
Firenze, 16 marzo 2015 - E’ ambiziosa, determinata, piena di coraggio. Si chiama Maria Sole Cecchi, è fiorentina, ha 27 anni. Ama i colori e le emozioni forti. Rosso, giallo, blu: Mondrian e Calder. Mirò, Malevich, il costruttivismo russo. Forme astratte, giochi di colori. Con quell’arte negli occhi, Maria Sole ha avuto un’intuizione che la ha portata al successo. Da alcuni anni, crea borse decorate con il Lego. Sì, proprio il Lego. I mattoncini di plastica colorati. Lei decora le sue borse con scritte in Lego: “Love”, “Wow”, “Aah!”. O compone delle tastiere di pianoforte. Un’idea semplice e vincente. Tanto che, giorni fa, una star come Jessica Alba è stata fotografata con una sua creazione. E altre star della musica e del cinema sono in fila per una delle sue borse: da Miley Cyrus a Rihanna. Determinazione ed entusiasmo incrollabili, a ventisette anni, Maria Sole ha già girato il mondo. Vive a San Paolo del Brasile; è appena tornata da Parigi, dove ha presentato la collezione autunno/inverno 2015. Tra poco la presenterà a Londra, Los Angeles e in Messico.
Come è iniziato tutto?
“A Parigi, alcuni amici facevano un workshop di sculture con il Lego. Ho preso uno di quei mattoncini colorati e ho pensato: ecco cosa ci vuole. Colori e forme decisi. Basta con accessori senza forma, tristi. Le donne vogliono farsi vedere. Via la tristezza! Voglio fare accessori di abbigliamento col Lego”.
Il primo impatto con il mercato quale è stato?
“Prima fiera a Parigi, settembre 2013. La partenza del mio marchio, ‘Les petits joueurs’, i piccoli che giocano. Dall’Italia ero andata fino a Parigi, col campionario nel furgoncino. Avevo una paura blu. Ma in 45 minuti, avevamo talmente tanti ordini che non ce la facevamo a segnarli”.
Era quello che desiderava fare “da grande?
“Sì! Sono affascinata dalla moda. Mentre studiavo Giurisprudenza a Firenze, mi scoprivo a pensare: ‘com’è che un avvocato si veste per andare alle arringhe?’…”.
Mai avuto paura di non farcela?
“Mille volte. Sono andata a Parigi sola, senza parlare una parola di francese. Ho fatto la commessa, la cameriera. Sono stata licenziata il giorno di san Valentino. Ed ero sola. Ma non ho mai mollato. Adesso parlo quattro lingue con gioia, e ho un’azienda con dieci dipendenti”.
L’azienda è sua?
“Mia e di mio fratello Andrea, che è più piccolo di me e che ha ‘inventato’ i temporary stores 9.99 in Italia. Solo noi, e abbiamo iniziato e proseguito senza finanziamenti dalle banche, magari chiedendo prestiti agli amici”.
Ma quanti pezzi vendete?
“Circa duemila a stagione, cioè quattromila l’anno”.
Quanto costa una sua borsa?
“Dai 390 agli 890 euro”.
I rapporti con la Lego come sono? “Ottimi. Mi sono venuti a cercare loro, quando hanno avuto notizia delle borse. Ci hanno detto ‘potete continuare a farle’. Noi dal canto nostro ci riforniamo con circa 15mila, 20mila pezzi a stagione”.
La collezione che ha presentato a Parigi come si chiama?
“Si chiama ‘Rocking Babushka’, ed è ispirata dal folk e rock russo. Ho immaginato le Matrjoske russe in versione rock, con colori primari: giallo, rosso, blu”.
Chi lavora nella sua azienda?
“Sono tutti ragazzi sotto i 25 anni. Non devono avere un curriculum coi fiocchi, ma devono avere tanta, tanta voglia di fare. Uno mi ha scritto che si lancia col paracadute e che ama tutti la vela e la moto: l’ho preso a lavorare con me”.
Il suo mezzo più efficace per pubblicizzarsi?
“Instagram: abbiamo 25mila followers, e feedback da tutto il mondo”.
Crea tutto da sola?
“Sì. Non ce la farei, a vedere un altro che disegna le ‘mie’ cose”. Qual è il suo principio ispiratore nel lavoro? “Più un’idea è pazza, più mi piace!”.