ROBERTO DAVIDE PAPINI
Firenze

Addio a Maraschi, bomber del secondo scudetto. Il suo gol alla Juve è entrato nella storia

Il centravanti si è spento all’età di 81 anni. Grinta e versatilità le caratteristiche migliori

di Roberto Davide Papini

Stadio Comunale di Torino, 11 maggio 1969: al 24’ della ripresa, su assist di Chiarugi, Mario Maraschi infila il portiere per il 2-0 che consacra la Fiorentina campione d’Italia. Quell’immagine del bomber viola esultante che corre verso i 10mila tifosi venuti da Firenze oggi è particolarmente struggente, ora che Maraschi è scomparso all’età di 81 anni. Con lui se ne va un grande protagonista della storia viola, un attaccante versatile e moderno (capace di giocare come ala, seconda punta e centravanti) che a Firenze è stato solo per tre stagioni, ma ha lasciato il segno. Come detto, Maraschi è uno degli eroi del secondo scudetto viola, quello della Fiorentina "yé-yé" guidata dal Petisso Bruno Pesaola. "Mario - dice Massimo Cervelli, vicepresidente del Museo Fiorentina – ebbe un ruolo fondamentale nella conquista dello scudetto: per i gol, ma anche per la carica agonistica. Un entusiasmo che abbiamo continuato a rivedere e ad apprezzare tutte le volte che è tornato a Firenze: per il suo ingresso nella Hall of Fame e per le iniziative delle Glorie Viola".

Grande tristezza anche nelle parole di Moreno Roggi, vicepresidente delle Glorie Viola: "Era legatissimo a Firenze, alla Fiorentina, agli ex compagni di squadra. Ogni volta che organizzavamo un’iniziativa lui c’era sempre, partiva da Vicenza e veniva. Era sempre protagonista dei nostri ritrovi".

Nato a Lodi il 28 agosto 1939, Maraschi arriva in A nel 1960 con la maglia del Milan. Passa poi al Vicenza e nel 1967 approda alla Fiorentina. E’ proprio lui a scegliere il club viola tra le varie squadre che lo vorrebbero, come Napoli e Torino. In viola colleziona 116 presenze e 49 reti. Nell’anno del trionfo va a segno 14 volte.

"A Firenze lo volle Chiappella – ricorda Cervelli – convinto che con lui e Amarildo davanti, i giovani avrebbero potuto vincere lo scudetto (cosa che avvenne l’anno dopo, ma con Pesaola in panchina). Alla Fiorentina Maraschi venne spostato al centro dell’attacco, così da sfruttare la sua capacità realizzativa, fatta di insistenza, tenacia, e arguzia".