UN VIDEO su Youtube per promuovere la «cultura» della donazione di organi apprezzatissimo dal popolo della rete (più di 6.000 le visualizzazioni nel giro di un mese) e che ha ricevuto anche l’apprezzamento di Matteo Renzi. Promotori dello «spot» le associazioni fucecchesi «Vite» e Aido (in quest’ultimo caso si tratta della sezione locale).
Il presidente del consiglio inviato una mail ai presidenti Di Puma («Vite») e Finozzi(Aido) complimentandosi per il loro impegno. Nel video, ispirato a quello della canzone «Happy» di Pharrell Williams, i protagonisti sono infermieri, operatori, volontari e pazienti del centro trapianti di Pisa a cui le due associazioni sono collegate ormai da tempo. «AUMENTARE la fiducia della gente nel sistema trapiantologico — ha scritto Matteo Renzi — è fondamentale. E cio’ si può ottenere principalmente utilizzando il web e i social network e con una comunicazione nuova e integrataper ottenere la massima efficacia e visibilità».
Il video su youtube comunque è solo la punta dell’iceberg dell’attività portata avanti da «Vite».Ll’associazione assiste coloro che sono in attesa di trapianto e i loro familiari, sia prima che dopo l’intervento. E’ nata a Fucecchio ma opera in tutta la Toscana per iniziativa di Lillo Di Puma, dipendente dell’Asl ormai in pensione e uno dei pochi, in Italia, ad aver subito un doppio trapianto di fegato, all’epoca a Bruxelles. Un testimonial di una condizione non molto conosciuta, quella dei trapiantati, la cui esistenza torna ad essere pressoché normale solo dopo un lungo calvario.
«A FUCECCHIO e dintorni— spiega Di Puma — le persone che devono essere sottoposte ai vari tipi di trapianto sono una quindicina: ora che questo genere d’intervento viene effettuato in piu’ di un ospedale toscano, tutto è — si fa per dire — o più facile di quando questa tecnica chirurgica veniva praticata soltanto all’estero. Come associazione Vite facciamo riferimento al Centro Trapianti di Pisa. Qui abbiamo in gestione alcuni minialloggi dove ospitiamo sia i trapiantandi, prima del ricovero, sia i familiari quando li accompagnano e li assistono dopo l’intervento