Vite spezzate sull’asfalto Choc e dolore sono insostenibili Lo psicologo aiuterà le famiglie

L’Unione dei Comuni aderisce al progetto per supportare i familiari ma anche gli uomini in divisa. Entro mezz’ora dall’incidente un professionista sarà a disposizione nel comando della Municipale. .

Vite spezzate sull’asfalto  Choc e dolore sono insostenibili  Lo psicologo aiuterà le famiglie

Vite spezzate sull’asfalto Choc e dolore sono insostenibili Lo psicologo aiuterà le famiglie

di Ylenia Cecchetti

Un telo bianco e un corpo steso sull’asfalto. Intorno a una vita tragicamente spezzata, tra lamiere e lacrime, c’è un mondo fatto di uomini in divisa. Ma oltre la divisa, c’è il cuore. Sono insostenibili i pesi da portare, dolorose le emozioni da gestire. C’è lo stress emotivo, lo choc, la sofferenza e il disagio: quando si verifica un incidente stradale mortale con tutti questi aspetti i familiari da un lato, e le forze dell’ordine dall’altro, devono fare i conti. Ecco perché è stata accolta con interesse la proposta di un progetto di intervento psicologico rivolto ai familiari delle vittime della strada e agli operatori di polizia municipale degli undici Comuni.

L’iniziativa sarà avviata da una collaborazione fra l’associazione Gabriele Borgogni onlus e l’Ordine degli Psicologi della Toscana. La onlus è impegnata da anni nel sensibilizzare sul drammatico fenomeno della violenza stradale e nei mesi scorsi ha partecipato al bando ’Social Crowfunders – Sesta edizione’. Con i 20mila euro vinti, l’idea di ampliare il progetto a tutta la Città Metropolitana, andando oltre Firenze ed approdando, appunto, nell’Empolese Valdelsa. "Supportare i familiari delle vittime di incidenti stradali e gli operatori di polizia municipale che intervengono in situazioni di grande impatto emotivo - spiega Rossella Capecchi, consigliera dell’Ordine degli Psicologi della Toscana - è un compito difficile e delicato. Per questo è necessario affidarlo a professionisti, psicologi e psicologhe iscritti all’Albo".

Il progetto sperimentale a Firenze è stato avviato nel 2017. A breve anche per il nostro territorio sarà stilata una graduatoria di psicologi disponibili a intervenire nel momento del bisogno. La rete di supporto si attiverà poi in modo automatico. "Una volta che dalla centrale operativa arriverà la segnalazione dell’incidente - dice Capecchi - lo psicologo sarà chiamato a intervenire raggiungendo in circa 30 minuti il comando di polizia municipale". Qui, l’esperto sarà a disposizione in duplice funzione. "Si occuperà di accompagnare l’agente a dare la notizia dell’accaduto ai familiari della vittima, affiancando le famiglie anche nel percorso burocratico e amministrativo. Saremo a disposizione in tutti gli adempimenti, dal riconoscimento della salma al recupero degli effetti personali. Su richiesta del familiare, si potranno attivare colloqui di sostegno psicologico". Un aiuto indispensabile anche per gli operatori della Municipale che potranno essere supportati nella gestione emotiva, una volta finiti i rilievi. "Per gli agenti sarà fatto un briefing, organizzato un momento di gruppo per confrontarci su quanto accaduto".

"Sono ancora tante le persone che perdono la vita sulla strada - dichiara Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e delegato alla Polizia municipale per l’Unione - Quando questo accade, allo straziante dolore che devono sopportare i familiari si affianca la difficoltà di chi opera sullo scenario incidentale. Questo progetto è un salto di qualità nella gestione di eventi tragici, un intervento che vuole sostenere la nostra Municipale nello svolgimento di compiti che impattano in modo importante anche nella loro vita".

I dati sono allarmanti. "Il numero di incidenti stradali mortali o con vittime gravi è stato elevato negli ultimi due anni. Si tratta di una situazione drammatica - aggiunge il comandante della Polizia Municipale, Massimo Luschi - L’adesione al progetto proposto dalla Città Metropolitana è l’opportunità che aspettavamo da tempo". Mai più soli. "L’idea nasce dalla mia esperienza, dalla perdita di mio fratello Gabriele a soli 19 anni - racconta Valentina Borgogni dell’associazione promotrice dell’iniziativa - Un servizio gratuito di grande umanità e civiltà. E forse, così, le morti dei nostri cari non sono state vane".