ANDREA CIAPPI
Cronaca

Vecchie cave per arginare l’Arno. L’area è tra Empoli e Montelupo

L’Unione ha approvato il documento di indirizzo per trasformare in bacini i luoghi di estrazione in disuso. Previsto un investimento di 3 milioni di euro per due distinti lotti riguardanti i sistemi di acque alte e basse.

L’Arno nel tratto che divide Empoli da Sovigliana, durante la piena del novembre 2023 (Foto archivio Gasperini/Germogli)

L’Arno nel tratto che divide Empoli da Sovigliana, durante la piena del novembre 2023 (Foto archivio Gasperini/Germogli)

Novembre 2023, marzo 2025: alluvioni nell’Empolese. Danni milionari, disagi. Tante opere di mitigazione sono state realizzate in questi anni tra Arno, Pesa ed Elsa. Evidentemente, però, c’è ancora parecchio da fare. Ecco perché l’Unione - di concerto con l’Autorità di Bacino, la Regione Toscana ed in particolare con i Comuni di Empoli e Montelupo - ha appena approvato il documento di indirizzo alla progettazione di ulteriori interventi per la mitigazione del rischio idraulico dell’Arno. L’indirizzo è stato messo a punto dal Servizio di Protezione Civile. L’area sulla quale ci si focalizza è quella tra Montelupo, Tinaia ed Empoli, dove con una spesa di circa tre milioni di euro, potremmo avere una prima soluzione “chiavi in mano“. Utilizzare cioè vecchi manufatti di cava (ovviamente da mettere in sicurezza) come bacini per le acque in eccesso. Sembra strano dirlo alla vigilia di un’estate che proprio a Montelupo farà come al solito vedere i propri effetti con l’acqua che sparisce ogni giorno di più, ma poi la sostanza è che i fenomeni alluvionali sono sempre più ravvicinati.

E allora ecco che cosa dice, allo stato attuale, il progetto che abbiamo potuto vedere: si vuole utilizzare le vecchie aree di cava esistenti ad Arnovecchio come invasi utili per mitigare le condizioni di pericolosità idraulica della zona. Condizioni che si hanno - si specifica - sia quando c’è sbocco libero in Arno, che in presenza di livelli elevati del fiume. A tal fine sono stati individuati due distinti lotti di intervento: il primo riguarda il sistema delle acque alte, Fosso di Fibbiana, Rio di Sammontana e Fosso Maestro di Cortenuova. Il secondo, sul sistema di acque basse: Rio della Tinaia e Rio di Arnovecchio. Questi interventi consentiranno un assetto idraulico dell’area di Arnovecchio con maggiori capacità di resilienza a fronte di eventi di piena, aumentando i volumi di invaso disponibili in caso di eventi meteorici intensi. Ricordiamo che ci sono poi le casse di laminazione ed espansione in bassa Pesa, laddove a breve se ne andranno a costruire altre un po’ più a monte. L’Unione spiega che questi lavori possono ritenersi propedeutici a prossimi ulteriori interventi di adeguamento. Il sistema idraulico sotto attenzione è stato già studiato su incarico dei Comuni di Cerreto Guidi, Empoli, Limite e Capraia, Montelupo e Vinci, a supporto del Piano Strutturale Intercomunale dei comuni delle città e territori delle due rive, due anni fa.

Andrea Ciappi