
Uno studentato in città All’ex Montevivo alloggi universitari Pronto il progetto
di Irene Puccioni
EMPOLI
L’Università a Empoli non c’è più. È stato uno degli effetti della pandemia. L’emergenza sanitaria ha provocato un impatto drammatico sui bilanci delle amministrazioni locali, che si sono viste costrette ad operazioni significative di contenimento della spesa pubblica, tra cui il taglio di quella necessaria al mantenimento dei corsi della facoltà di Architettura, dipartimento di Urbanistica, dell’ateneo fiorentino. Tuttavia, Empoli potrebbe tornare ad accogliere gli studenti universitari fuori sede alla ricerca di un alloggio a prezzo contenuto. Un progetto di studentato c’è già. L’area in cui potrebbe nascere anche. Si tratta solo di capire, e non è certo un dettaglio, se l’operazione è fattibile. Gli occhi sono puntati sulla ex Montevivo, la vecchia fabbrica di solventi e concimi chimici alle porte di Ponzano, una delle aree dismesse e maggiormente degradate di tutta la città, dove al posto degli attuali ruderi potrebbero essere realizzate circa 120 stanze per studenti fuori sede. L’idea progettuale è di distribuire gli alloggi su due palazzine di qualità architettonica il più
possibile “naturale” con l’inserimento di elementi di schermatura in legno o con pannellature verdi tali da migliorarne sia l’aspetto estetico che essenzialmente l’efficienza energetica.
All’inizio dell’anno gli operai della ditta che detiene la proprietà dei terreni hanno eseguito una serie di indagini e carotaggi propedeutici alla bonifica del sito e adesso si attendono le valutazioni per capire se ci sono i presupposti per andare avanti. "Entro la fine di giugno avremo il parere dell’Arpat e saranno chiari i costi della bonifica – spiega Andrea Morelli, proprietario dell’area di quasi 33mila metri quadrati – A quel punto sarà fatta la valutazione da parte della società che sta portando avanti il progetto di riqualificazione con il Comune".
La società interessata all’operazione è la Aura Srl di Fidenza. Lo stesso sindaco di Empoli, Brenda Barnini, aveva chiesto alla proprietà di pensare, in un’ottica di recupero dell’area, a funzioni di studentato, considerando la vicinanza con la stazione ferroviaria. "La proprietà è ben disponibile – dice Morelli – bisognerà vedere se ci sono le risorse e naturalmente il bacino di utenza". L’alternativa allo studentato è una Rsa, di cui, con il progressivo invecchiamento della popolazione, è aumentata la richiesta. Di sicuro il progetto di riqualificazione della ex Montevivo non prevede la realizzazione di case. Nei restanti spazi non adibiti a edilizia residenziale (studentato o rsa) troverebbe collocazione un supermercato, negozi e altri esercizi commerciali. Per adesso siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma il cammino sembra tracciato. Il piano di caratterizzazione è già stato consegnato, resta solo da capire se il bilancio costi-benefici per di chi dovrà fare l’investimento è davvero vantaggioso.