
Una strana isola Dove naufragano le cose perdute
EMPOLI
Dove vanno a finire tutte le cose che perdiamo? Naturalmente su "L’Isola del tempo perso". Questo il titolo dello spettacolo teatrale in programma giovedì alle 20.45 al Minimal Teatro di Empoli, a distanza di un mese dall’ultimo evento andato in scena sul palco di via Veronese. Liberamente ispirato al romanzo scritto da Silvana Gandolfi, nel quale le due protagoniste Giulia e Arianna si ritrovano sull’isola del tempo perso dopo essersi allontanate dalla propria classe e smarrite durante la visita ad una miniera diventata museo, questa rappresentazione è il risultato di un laboratorio teatrale condotto da Maria Teresa Delogu della compagnia empolese Giallo Mare Minimal Teatro con i pazienti della Comunità Terapeutica "Casa Gazzarri" di Empoli. La struttura, sita in viale Boccaccio, accoglie una decina di persone bisognose di trattamenti terapeutici riabilitativi a carattere intensivo.
Allo spettacolo, la cui regia è curata dalla stessa Delogu, oltre agli otto ragazzi di "Casa Gazzarri" parteciperanno anche le attrici Martina Fabozzi, Lavinia Meo e Susanna Tamburini. Questa strana isola ci suggerire la sottile e bella differenza fra tempo sprecato e tempo "perso" ma guadagnato facendo cose apparentemente improduttive.
Oltre al tempo, sulla strana isola, ci sono anche tante altre cose, perse nel nostro mondo: certamente migliaia di chiavi, ombrelli, ma soprattutto c’è la pazienza, tante occasioni, molti fili del discorso, fiducia e speranza. Le attività artistico espressive nella salute mentale favoriscono benefici sia a livello personale che sociale. E proprio in quest’ottica è stato organizzato il laboratorio teatrale condotto da Maria Teresa Delogu, attraverso il quale i pazienti si sono potuti esprimere emotivamente all’interno di un gruppo e, grazie al contesto specifico, sviluppare la funzione immaginativa dell’individuo e l’espressione dei suoi vissuti. L’attività artistico espressiva si propone come uno degli interventi a maggior impatto riabilitativo, coinvolgendo la comunità all’accoglimento del disagio mentale e nella lotta allo stigma. L’ingresso allo spettacolo è libero, mentre per informazioni è possibile chiamare il numero di telefono 0571 81629 oppure scrivere una email all’indirizzo [email protected].