
L’emergenza sanitaria ha inciso su tutta l’attività ospedaliera con ripercussioni anche sulla chirurgia senologia. Tuttavia, nell’empolese si è continuato a garantire alle pazienti interventi, cure e screening per la diagnosi precoce, grazie anche al trasferimento della chirurgia alla Casa di Cura Leonardo, la clinica privata di Sovigliana convenzionata con l’Asl. Il dottor Claudio Caponi, coordinatore centro senologico Empoli, fa il punto dopo un anno di pandemia.
Dottore quanti esami di screening per la diagnosi precoce in meno sono stati effettuati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno?
"Nel 2021 lo screening mammario è regolare ed è stato recuperato anche il periodo di sospensione dello scorso anno legato al lockdown".
Il Covid quanto ha fatto ridurre l’attività rispetto a prima della pandemia?
"Abbiamo registrato una riduzione di circa il 12% di interventi per tumori e una notevole riduzione nella ricostruzione mammaria. È importante però sottolineare che l’attesa per interventi oncologici non ha mai superato i 30 giorni".
Quanti interventi fuori dall’ospedale sono stati effettuati?
"Nel 2020 sono stati effettuati 186 interventi oncologici, di cui 35 in casa di cura; mentre nel 2021 sono 115 di cui 46 in casa di cura".
Quali tipologie di casi sono stati trattati e che età hanno le pazienti?
"La fascia di età delle pazienti con tumore al seno è molto ampia, tra i 30 e i 90 anni. Nel 2021 le tipologie di casi trattati riguardano tumori di comportamento incerto, i cosiddetti B3. Sono state effettuate anche circa 10 ricostruzioni protesiche".
Come è cambiata l’attività chirurgia senologica con la pandemia?
"Abbiamo dato la precedenza alla diagnostica oncologica e al suo trattamento, pertanto si è determinato un rinvio in campo ricostruttivo, il maggiore disagio per le pazienti in lista per ricostruzioni".
Le maggiori difficoltà?
"La necessità della sorveglianza delle pazienti alla Casa di Cura Leonardo ha determinato un notevole impegno dei medici che si ritrovano su più sedi, oltre al completo trasferimento della strumentazione alla stessa clinica. Inoltre, il nostro operato necessita della fondamentale collaborazione dell’anatomia patologica e della radiologia senologica, ma essendo situate in altra sede, questo ha creato qualche difficoltà. Grazie al grande impegno di tutti gli operatori, siamo riusciti a superare anche queste difficoltà gestionali, mantenendo un’attività modestamente ridotta per le neoplasie".
Qualche aspetto positivo?
"Ha favorito da parte del personale delle unità operative impegnate la comunicazione e la collaborazione con obiettivi sempre chiari e condivisi. La condivisione delle difficoltà è determinante per ridurre i disagi. Un ruolo importante è svolto dalla psico-oncologa. Tutto il personale del Centro donna e della Casa di Cura Leonardo ha cercato di offrire la massima disponibilità assistenziale, ambulatoriale chirurgica e di aiuto psicologico".
Irene Puccioni