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Tinghi Motors compie mezzo secolo: "E nel 2025 ecco nuove assunzioni"

Presto l’apertura di un concessionario per l’usato. Ammirati: "L’inaugurazione in via Cherubini entro metà anno"

Enrico Ammirati, brand manager e nipote di Eugenio Tinghi. , fondatore e proprietario della storica concessionaria Tinghi Motors che in. passato è stato anche un pilota automobilistico affermato (Gasperini/FotoGasperini)

Enrico Ammirati, brand manager e nipote di Eugenio Tinghi. , fondatore e proprietario della storica concessionaria Tinghi Motors che in. passato è stato anche un pilota automobilistico affermato (Gasperini/FotoGasperini)

di Bruno Berti EMPOLESE VALDELSA Quando la passione per l’automobilismo, inteso come sport e quindi corse, può far diventare un tranquillo assicuratore, agente delle Generali nel pisano, il fondatore di un’impresa che ha nelle auto il suo fulcro. Ci riferiamo a Eugenio Tinghi che, giusto 50 anni fa, ha dato vita a quella che oggi è la Tinghi Motors, concessionaria del marchio Renault e di quello Dacia per la nostra zona e per una discreta fetta del territorio pisano che arriva fino a Ponsacco. Tutto cominciò nel 1974, quando Tinghi, dopo essersi distinto in una lunga serie di corse automobilistiche, diviene campione italiano nella categoria Vetture Sport nel 1971.

La passione era ancora forte, e qualche tempo dopo, al volante di un’Alpine, lo storico marchio di veicoli sportivi della Renault, fu contattato da alcuni dirigenti della casa francese che volevano un aiuto per individuare qualcuno a cui affidare la concessione di vendita delle Renault a Empoli, dove la casa transalpina si affidava a un meccanico (come commissionario), Vinicio Maltinti, anche gestore della scuderia Sant’Andrea per cui aveva corso Tinghi. L’assicuratore colse l’opportunità, ma i francesi volevano una figura del settore e avevano preso contatti anche con Alessandro Petralli, che lavorava per Birindelli, altro nome storico empolese dell’auto. Tinghi fece a Petralli la proposta di dar vita alla concessionaria insieme. I due si misero d’accordo (Petralli è ancora in azienda ed è amministratore), anche se ci volle un po’ di tempo per mettere insieme il capitale necessario.

Infine, nel 1974 appunto, la concessionaria Renault aprì i battenti a Empoli in via Nievo. "Il primo cliente – ricorda Eugenio Tinghi – fu (lo testimonia il contratto originale che troneggia, con tanti altri cimeli, anche delle corse, nel suo ufficio) un signore di Montopoli, che aveva acquistato una R6 Super al costo di 1.528.000 lire". Quando chiediamo quale fosse la macchina che si vendeva di più nel 1974, Enrico Ammirati, brand manager e nipote di Tinghi, cita la R5, che, guarda caso, è anche il modello di punta (ovviamente rivisto e corretto) odierno della casa francese. "Il mondo dei concessionari – fa notare Ammirati – oggi è profondamente cambiato: basti pensare che le aziende come la nostra che vendono le vetture della Renault sono 63, mentre quando l’azienda è nata, erano 318". "L’auto più venduta – dice il direttore generale Dario Salvini – è la Clio, uscita nel 1991, e ancora in produzione", certo, rinnovata.

Per quanto riguarda le scelte complessive, "il nuovo ad di Renault, l’italiano Luca di Meo, ha fatto compiere un balzo in alto al brand Renault – spiega Salvini – con modelli di livello più elevato, mentre Dacia ricorre di più all’essenzialità", per non perdere il rapporto con altre fasce di acquirenti. Le aziende devono essere viste anche dal lato dell’occupazione. "L’impresa – dice Ammirati - è nata con 10 addetti, tra meccanici e impiegati, e oggi ne ha 40". "Tra loro le donne sono il 30%, e poi abbiamo in previsione – specifica Salvini – di fare altre assunzioni nel corso del 2025". Quindi, sempre in tema di futuro, Ammirati dice che "entro la metà del 2025 apriremo in via Cherubini un centro per l’usato con il marchio Renew". Il fatturato, afferamano i dirigenti, "è aumentato dopo la stasi dovuta al Covid e quest’anno contiamo di arrivare sui 50 milioni". I vertici di Tinghi Motors ci tengono anche a ricordare il ruolo dei veicoli commerciali per le vendite dell’azienda, a partire da famiglie di modelli come il Trafic. "Non dimentichiamo, poi, le iniziative per la sostenibilità e l’ambiente, e quelle sociali, a partire dall’assistenza alle ambulanze e alle auto di servizio del personale sanitario durante il Covid".