Tanti compiti, stipendi inadeguati: "Ma le gratificazioni sono ben altre"

I sindaci concordano: "Quello che ci spinge ad andare avanti è il mettersi a servizio della comunità". Anche perché considerate la mole di impegni e le responsabilità, le indennità non sembrano congrue.

"Un sindaco è responsabile di ciò che accade nella sua città e se dovesse essere pagato per questo, sarebbe una cifra enorme. Quando si sceglie di candidarsi, lo si fa come atto di amore incondizionato verso la propria comunità e l’ultima domanda che devi farti è quanto sia l’indennità. Sono altre le cose che ripagano". La posizione del sindaco di Empoli, Brenda Barnini, sulla congruità degli stipendi dei primi cittadini rispetto al ruolo che svolgono è sostanzialmente condivisa dai suoi colleghi. Con alcune distinzioni. "Nessuno si candida sindaco per l’indennità, perché se non si ha vera passione per la propria comunità, questo compito non si può svolgere – dice il sindaco montelupino Paolo Masetti - Penso, però, che sebbene le indennità siano state aumentate di recente per città grandi e più piccole, non sono congrue rispetto all’impegno richiesto. Che tu amministri 3.000 o 30.000 abitanti, sebbene le responsabilità siano evidentemente diverse, sono comunque tantissime e le indennità non sono commisurate a queste responsabilità, al lavoro quotidiano e alle difficoltà che ci si trova ad affrontare nel tempo".

Lo scarto fra indennità percepita e impegno complessivo richiesto è da rivedere anche per il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia: "Sono sempre stato convinto che non ci si candida ad amministrare una città per lo stipendio, ma per dare un servizio alla comunità. Detto questo, visto il carico di responsabilità che un sindaco ha e la mole di lavoro quotidiana, le indennità potrebbero essere più sostanziose. Essendo un libero professionista, una volta sindaco ho dovuto versare autonomamente i contributi previdenziali e pagare annualmente un’assicurazione. L’indennità che ho percepito, alla fine si è ridotta tanto". Anche il castellano Alessio Falorni non pensa che gli stipendi dei sindaci siano adeguati, fatto salvo che la scelta di candidarsi a primo cittadino si fa per servire e non per avere. "Le indennità sono congrue? Rispondo con un’altra domanda. Quanto guadagna un amministratore delegato di una società con 100 dipendenti che fattura 20 milioni di euro l’anno? Comparate il suo stipendio con quello del sindaco di un comune come Castelfiorentino e avrete la risposta alla prima domanda. Senza contare che, da sindaco, si hanno molte più responsabilità". "Diciamo che con gli ultimi aggiornamenti che ci sono stati – conclude Alessandro Giunti alla guida del Comune di Capraia e Limite – ci si avvicina di più a una congruità rispetto alla mole di lavoro che viene richiesta e alle responsabilità che il sindaco ricopre. Ci si avvicina..."

Francesca Cavini