Strada dei veleni, via ai carotaggi L’obiettivo? Capire dove è il keu

Ieri il sopralluogo del commissario Annunziati con i tecnici di Regione ed Arpat lungo la nuova 429. I sondaggi andranno avanti per due mesi e forniranno nuovi elementi oltre a quelli raccolti nei mesi scorsi

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Quanto keu è presente nel rilevato della nuova 429? Dopo quasi un anno dalla sconcertante scoperta dello smaltimento illecito di fanghi tossici delle concerie di Santa Croce nei cantieri toscani, iniziano oggi i sondaggi nel tratto di rilevato della strada dove, secondo l’Antimafia di Firenze, sono state scaricate ottomila tonnellate di rifiuti con triangolazioni che coinvolgerebbero anche la ’ndrangheta. Ieri mattina il commissario straordinario per il completamento della 429, Alessandro Annunziati, ha effettuato un sopralluogo con i tecnici di Regione e Arpat per programmare l’attività di indagine.

In pratica verranno fatti dei carotaggi per capire se e a quale profondità è presente il Keu. Le operazioni, al momento, si concentreranno tutte sul tratto del lotto, nel comune di Empoli, dove è stata accertata la presenza del materiale tossico. L’area, di circa duemila metri quadrati, lo scorso autunno era stata messa in sicurezza con una copertura impermeabile con teli in pvc e con un sistema di raccolta delle acque di superficie che consentisse un adeguato campionamento e controllo delle acque raccolte dalla stessa copertura. Si trattava, però, di una soluzione ‘tampone’, in attesa dell’avvio della caratterizzazione del sito e dell’individuazione delle conseguenti modalità di bonifica. Meteo permettendo, i sondaggi nel terreno andranno avanti per un paio di settimane e dovrebbe fornire nuovi elementi, oltre a quelli raccolti nei mesi scorsi, per avere un quadro conoscitivo più chiaro e approfondito. Non solo.

I tecnici posizioneranno anche dei piezometri, strumenti allo scopo di monitorare e ‘indagare’ la falda acquifera, offrendo la possibilità di effettuare misure e rilevazioni dirette e di prelevare campioni d’acqua a diverse profondità. Nei giorni scorsi la Dda di Firenze ha chiuso le indagini e si prepara a chiedere il processo proprio per il filone (dei tre aperti) che riguarda l’appalto della 429. Tredici gli indagati, tra cui Francesco Lerose, ritenuto anello di congiunzione tra il mondo imprenditoriale ‘pulito’ e le cosche. A Lerose, e ad altre sette persone, viene contestato il reato di associazione di stampo mafioso. Nel frattempo la Regione ha previsto un contributo straordinario da 187mila euro da versare nei prossimi due anni per consentire alle abitazioni di Molin Nuovo di allacciarsi all’acquedotto ed evitare di usare i pozzi privati. Finora le analisi di Arpat sui pozzi privati dei cittadini hanno dato esito negativo. Ma il terrore che le acque possano contaminarsi in futuro pesa come un macigno, fino a togliere il sonno alle famiglie che abitano in quella zona.

Irene Puccioni