SIMONE CIONI
Cronaca

Spollon sul palco. Dalla televisione allo Shalom

“Quel che provo dir non so“ domenica alle 17.15. Pièce teatrale sulle emozioni che ci definiscono.

L’attore Pierpaolo Spollon, al suo debutto teatrale con lo spettacolo scritto a quattro mani con Matteo Monforte, “Querl che provo dir non so”

L’attore Pierpaolo Spollon, al suo debutto teatrale con lo spettacolo scritto a quattro mani con Matteo Monforte, “Querl che provo dir non so”

EMPOLIUn viaggio nel complicato mondo delle emozioni è quanto propone Pierpaolo Spollon nello spettacolo scritto a quattro mani con Matteo Monforte, per la regia di Mauro Lamanna, “Quel che provo dir non so“. L’appuntamento con la produzione di Stefano Francioni produzioni è per domenica pomeriggio alle 17.15 al Teatro Shalom di Empoli, settima data della nuova stagione di prosa. Conosciuto per i suoi ruoli in serie televisive di successo come “L’allieva“, “La porta rossa“ e “Doc - Nelle tue mani“, Pierpaolo Spollon porta in questo suo debutto teatrale la sua anima più autentica. Attraverso un ora e mezza di narrazione brillante e coinvolgente, l’attore veneto noto anche sul grande schermo (“Fatti vedere“è l’ultimo film in uscita giovedì prossimo al cinema) esplora le emozioni che ci definiscono: rabbia, paura, gioia, tristezza, sorpresa e insofferenza. Del resto un attore con le emozioni ci lavora, con le sue e con quelle degli altri. Ma che cos’è davvero un’emozione? Come nasce? Da dove viene? Siamo così sicuri di saper riconoscere tutte le emozioni che sentiamo? Quanto è importante riuscire a dare un nome a ciò che proviamo? Figlio di un papà commissario di Polizia e di una mamma segretaria dell’Esercito Italiano, Spollon cercherà di darsi una risposta a tutte queste domande, raccontando in scena, attraverso un monologo divertente e autoironico, quali sono stati i suoi turbolenti rapporti con le emozioni, a partire dall’età dell’infanzia, fino ad arrivare ai giorni nostri. Un monologo insomma che emoziona, diverte e fa riflettere in cui l’attore intreccia ironia e profondità in una performance capace di abbattere ogni barriera tra attore e spettatore. A partire dal suo ingresso in scena, che non avviene da dietro le quinte del palco, bensì attraverso la platea.La programmazione del Teatro Shalom proseguirà poi domenica 9 febbraio con lo spettacolo “Come potrei tacere, 20 anni senza Karol Woityla“, a cura della pastorale giovanile, con la regia di Filippo Aquila e Sara Giannoni.