
Un simbolo dell’impegno a tenere viva la memoria delle vittime degli incidenti sul lavoro e allo stesso tempo sensibilizzare su un tema che troppo spesso torna alla ribalta della cronaca. Si tratta del giardino La Sirenetta, in piazza XX Settembre a Fucecchio, in cui, oltre alla statua e alla targa dedicate a Luana D’Orazio, una delle più giovani vittime degli incidenti sul lavoro, da ieri è installata anche una panchina realizzata dall’amministrazione comunale e dall’ Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro per tenere viva la memoria delle cosiddette “morti bianche”. All’inaugurazione, avvenuta ieri mattina, ha preso parte anche Emma Marrazzo, madre di Luana e tante autorità. Ad iniziare dal senatore Dario Parrini e dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
"Con l’inaugurazione di questa opera vogliamo momento tenere alto il valore della vita e dell’essere umano - ha detto il sindaco Alessio Spinelli -. I dati Inail parlano chiaro: da gennaio ad aprile 2023 già 264 persone hanno perso la vita sul posto di lavoro, o recandosi a lavoro. Si tratta di tre persone al giorno. Un tema su cui non deve mai calare l’attenzione e questa inaugurazione vuole essere un ulteriore momento di riflessione". "Vogliamo complimentarci con il Comune e con l’Anmil locale e provinciale per i tanti progetti che portano avanti sul territorio, auspicando che anche altre amministrazioni possano dare vita a questi personali -hanno detto il presidente nazionale Anmil Zoello Forni e il direttore generale Sandro Giovannelli -. È necessario innanzitutto intervenire con progetti di formazione all’interno delle scuole attraverso l’intermediazione delle amministrazioni locali, le sole che possano dare vita a questi percorsi".
"Pochissimi comuni in Italia sono riusciti a fare quello che è stato fatto, e che continua ad essere fatto, a Fucecchio - ha concluso il senatore Dario Parrini -. Tre morti al giorno non sono accettabili e non ne sarebbe neppure uno all’anno. Abbiamo bisogno che la lotta non si fermi agli anniversari ma viva ogni giorno. E per farlo dobbiamo intervenire nelle scuole, introdurre leggi che tutelino e puniscano, fare maggiore prevenzione e maggiori controlli. L’idea della panchina è particolarmente bella perché si tratta di un oggetto che sarà utilizzato dalle persone, le quali sedendosi potranno riflettere su questo tema".
C .B.