REDAZIONE EMPOLI

Sequestrati 300mila euro a un imprenditore di Vinci, “punto di contatto con la ‘ndrangheta”

Originario della Calabria e attivo nel commercio delle pelli e del cuoio. L’operazione della Finanza

Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Vinci (Firenze), 19 maggio 2025 – Confiscati dalla guardia di finanza beni per circa 300mila euro tra Italia e Spagna a un imprenditore di Vinci, originario della provincia di Reggio Calabria, operante nel settore della lavorazione delle pelli e del cuoio, considerato «socialmente pericoloso» e trait d'union tra imprenditori operanti in Toscana e soggetti calabresi indicati come legati alla 'ndrangheta.

I militari hanno eseguito una sentenza della Corte d'Appello di Firenze confermata dalla Corte di Cassazione. Nel processo, tuttora in corso, sono contestati i reati di associazione per delinquere, tentata estorsione, usura, riciclaggio, abusiva attività finanziaria, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori, con l'aggravante del metodo mafioso e della finalità di agevolare la 'ndrangheta.

Le indagini, si spiega dalla guardia di finanza, hanno consentito di dimostrare, prescindendo dalla responsabilità penale che dovrà essere accertata nel processo, la pericolosità sociale dell'imprenditore e la sproporzione, non giustificata, tra i redditi dichiarati e il suo patrimonio, schermato anche attraverso meccanismi di intestazione fittizia.

La ricostruzione operata dalla guardia di finanza ha consentito di arrivare prima al sequestro e ora alla confisca definitiva di conti correnti e anche di un appartamento a Tenerife, in Spagna, grazie anche alla cooperazione internazionale tra l'autorità giudiziaria italiana e quella spagnola.

Il tribunale di Santa Cruz de Tenerife ha infatti accolto l'istanza di esecuzione della confisca del bene presentata dalla procura generale di Firenze. I beni saranno ora gestiti dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.