
E’ arrivato fino in Cassazione. Ma gli ermellini, rigettando il ricorso, hanno confermato il provvedimento del tribunale. Il 17 maggio scorso il tribunale di Siena ha convalidato il decreto del Questore, con cui è stato imposto ad un 30enne di Roma il divieto per 5 anni di accedere a tutti gli impianti sportivi sul territorio nazionale in cui si svolgono manifestazioni calcistiche – anche amichevoli – ed il contemporaneo obbligo di presentarsi agli uffici del Commissariato del luogo di residenza durante le partite disputate dalla Roma. A fondamento della convalida – si legge – è stato ritenuto che la condotta del giovane avesse ciostituitopericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Secondo quanto ricostruito entrò all’interno di un autogrill lungo l’autostrada al termine della partita disputata con l’Empoli nella cittadina di Empoli, invadendo l’esercizio commerciale con altri tifosi, e portando via senza pagarli alcuni giochi per bambini e tre prodotti di genere alimentare nella confusione creata dai suoi compagni. Un comportamento tale - secondo l’accusa – da aver ostacolato l’intervento delle forze dell’ordine e vanificato la reazione dei dipendenti del locale, che ha "costituito pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica".
Il difensore aveva lamentato ai giudici "la non riconducibilità della condotta ritenuta socialmente pericolosa, ad alcuna delle ipotesi previste dalla legge collegate a manifestazioni sportive". Secondo la Cassazione "avendo la partita in questione costituito il pretesto per l’azione intimidatoria perpetrata dal ricorrente in gruppo con gli altri tifosi,nonché preordinata a finalità tutt’altro che lecite, correttamente sia stata disposta dal tribunale la convalida del provvedimento del Questore".
C. B.