"Schiaffo all’allievo" Carabinieri in piscina

Tensione durante il corso di nuoto tra un atleta e il suo allenatore . Ragazzo sconvolto, a chiamare le forze dell’ordine è stato il babbo.

"Schiaffo all’allievo"  Carabinieri in piscina

"Schiaffo all’allievo" Carabinieri in piscina

Momenti di tensione ieri sera alla piscina comunale di Empoli. Una lite tra l’allenatore e il suo allievo sarebbe infatti degenerata fino ad arrivare, secondo quanto riportato da alcuni testimoni presenti sul posto, ad uno "schiaffo" che il tecnico avrebbe dato al suo atleta, uno scatto d’ira non preventivato che adesso rischia però di costargli caro. Perché sul posto era presente anche il padre del nuotatore, un ragazzo minorenne che milita in una delle squadre che si allenano nell’impianto di viale delle Olimpiadi. Sarebbe stato lui ad allertare i carabinieri, giunti sul posto per gli accertamenti e, soprattutto, per fare chiarezza su quanto accaduto.

I fatti sarebbero avvenuti intorno alle 20,30 davanti agli occhi sgomenti dei compagni di squadra e delle persone che attualmente si trovavano in piscina per i consueti allenamenti serali. Le squadre di nuoto che fanno base all’impianto comunale di Empoli hanno a disposizione delle corsie e degli spazi ben definiti per svolgere il proprio lavoro. Ed è stato proprio durante una delle tante esercitazioni che sarebbe scoppiata la lite tra l’allenatore e il suo atleta minorenne. Un diverbio come tanti, un momento di tensione che nel mondo dell’agonismo ci può anche stare. Il battibecco sarebbe però andato oltre. Chi era lì riferisce di qualche frase di troppo detta dall’allievo al maestro, fatto sta che quest’ultimo avrebbe reagito nel peggiore dei modi, cioè alzando le mani nei confronti del ragazzo.

I due sono stati immediatamente separati e la situazione è tornata alla normalità, ma il padre del ragazzo ha comunque allertato i carabinieri della compagnia di Empoli che sono giunti poi sul posto per chiarire quanto accaduto e cercare di ricostruire come sono andate le cose. Il fatto che il ragazzo sia minorenne potrebbe rappresentare un’aggravante per l’allenatore, anche se al momento non risultano denunce. Non è escluso che la famiglia possa procedere nei confronti del tecnico, anche se la presunta violenza non è stata tale da rendere necessario l’intervento del 118.