
Scatolificio sott’acqua. Magazzino e uffici allagati e devastati: "È tutto da buttare"
VINCI
Con il periodo natalizio alle porte molte scatole regalo erano già pronte per essere consegnate. Altrettante erano in fase di preparazione. Fino a una settimana fa allo scatolificio Solvi di Vinci, in via provinciale di Mercatale, si lavorava a ritmo serrato. Oggi si continua a farlo, ma per ripulire tutto da fango e acqua melmosa. L’azienda di famiglia dei fratelli Tania e Marasco Vignozzi – che ha anche dieci dipendenti – è stata tra le più colpite sul territorio dal nubifragio di giovedì scorso. L’acqua è entrata nel magazzino e negli ufficio allagando tutto. "Abbiamo salvato davvero poco – racconta sconsolata Tania Vignozzi –. Tutto ciò che si trovava sotto i cinquanta centimetri è da buttare. Stiamo parlando del 50 per cento del prodotto finito, del 90 per cento del semilavorato e tra il 30 e il 40 per cento delle materie prime. Una perdita enorme". L’azienda Solvi produce scatole e astucci di carta e cartone molto particolari utilizzati per articoli da regalo anche molto preziosi. "Apparteniamo a un settore di nicchia – spiega Marasco Vignozzi – Le nostre scatole sono in parte lavorate a mano, le personalizziamo, è il nostro know how e anche con l’aiuto di altre aziende difficilmente riusciremmo a ripartire subito. Anzi – aggiunge il titolare – ringrazio tutti i colleghi che ci hanno chiamato offrendoci una mano. Sono stati davvero tanti. Ci è piaciuto un po’ meno l’atteggiamento di certi clienti che dopo averci espresso solidarietà ci hanno comunque esortato a consegnare loro la merce. Altri per fortuna faranno arrivare il messaggio che se quest’anno faranno un regalo senza una bella scatola, è perché chi l’avrebbe dovuta fornire è rimasto alluvionato".
Rimettersi in piedi non è facile. "Innanzitutto – riprende la sorella – dobbiamo liberarci di tutti i rifiuti che abbiamo accumulato fuori dal magazzino. Abbiamo chiamato più volte il gestore del servizio di ritiro e smaltimento ma ancora non si è visto nessuno". I fratelli Vignozzi insieme ai loro "collaboratori" stanno passando in rassegna anche tutti i macchinari, una trentina, per capire i danni che hanno subito. "Non sono macchine particolarmente sofisticate – spiega Marasco – ma fanno tutte parte di una catena di produzione. Se un macchinario non funziona necessariamente la produzione si interrompe". A finire sott’acqua sono stati anche i computer dell’ufficio. "Stiamo cercando di salvare almeno i server – dicono i fratelli Vignozzi – La corrente elettrica è tornata ma ancoro non abbiamo né linea telefonica né internet". Nei giorni scorsi il sindaco Giuseppe Torchia insieme al vice sindaco Sara Iallorenzi hanno fatto visita alla ditta di Mercatale. "Ci ha fatto piacere vedere le istituzioni. Ci hanno spiegato che appena sarà pronta la modulistica per la richiesta dei rimborsi per i danni subiti ci faranno sapere. Speriamo in qualche ristoro. Di danni ne abbiamo molti e noi siamo una piccola realtà".
Intanto Cna Empolese Valdelsa si è già attivata. "Fin dalle prime ore dell’emergenza abbiamo chiesto a Regione e Stato di attivarsi per il risarcimento dei danni nei confronti di cittadini e imprese, stanziando adeguati fondi e misure di sostegno – fa sapere Fabio Bianchi, presidente Cna Empolese Valdelsa – Lunedì, per mezzo di Cna Toscana, abbiamo incontrato il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e siamo moderatamente soddisfatti. Oltre ai provvedimenti messi in campo per le imprese esportatrici, aspettiamo di valutare anche quelli rivolti a tutte le piccole e medie imprese. C’è bisogno di misure che si possano attivare con rapidità. Cna – aggiunge Bianchi – è già a lavoro con Ebret, l’Ente bilaterale dell’artigianato toscano, per ampliare l’apposita e già esistente misura di contributi per il ripristino del ciclo produttivo a seguito di calamità naturali, tarandola su ciò che è avvenuto e sta avvenendo sul nostro territorio".
Irene Puccioni