Salviamo la chiesa di San Donato. Maxi-raccolta fondi con una cena: "È un pezzo della nostra storia"

In oltre duecento hanno partecipato per sostenere il progetto di restyling. "Non ci fermeremo qui"

Salviamo la chiesa di San Donato. Maxi-raccolta fondi con una cena: "È un pezzo della nostra storia"

Un gruppo dei partecipanti alla cena di beneficenza con il sindaco Vanni

Oltre duecento persone si sono ritrovate venerdì alla Casa del popolo di Spicchio, per una cena di beneficenza con l’obiettivo di raccogliere fondi per il restauro della chiesa di San Donato in Greti. E con i circa 3mila euro raccolti al termine del momento conviviale, da aggiungere alle risorse già stanziate dalla Cei (che coprono il 70% dell’intervento) la copertura economica totale dei lavori è un po’ più vicina: il cantiere del primo stralcio riguarderà intanto il recupero dell’abside e della volta interna sopra l’altare e potrebbe decollare a giorni. I lavori sarebbero in realtà già partiti con l’installazione dei ponteggi, ma serve l’ok della Soprintendenza per poter proseguire.

Fra i partecipanti alla cena della scorsa settimana c’era anche il sindaco Daniele Vanni. "È stata scritta una bella pagina per tutta la nostra comunità – ha commentato – una tappa di un percorso che mi auguro ci possa portare molte soddisfazioni. Un percorso che richiederà più tappe per arrivare al raggiungimento dell’obiettivo, ma che ha dietro un movimento fatto di persone che tengono al territorio, alle tradizioni e alla storia. Ci sono tutte le condizioni per proseguire, a mio avviso". Già, perché guardando oltre la conclusione della prima parte delle operazioni, l’attenzione andrà agli altri due lotti che completeranno l’opera: servirà con tutta probabilità uno sforzo ulteriore, tanto dalle istituzioni ecclesiastiche quanto dai volontari. Ma ci sarà il tempo per pensarci, lavorandoci un passo alla volta e ricordando come nel censimento Fai online del 2018 il recupero della chiesa in questione (che esiste sul territorio vinciano dal lontano 1268) ottenne oltre 7mila firme. Fu anche l’interesse suscitato a convincere successivamente la Diocesi, tramite il vescovo Fausto Tardelli e il parroco don Renato Bellini ad intervenire in maniera concreta, mettendo sul piatto le prime risorse. Stando ai calcoli non ufficiali ipotizzati dai volontari del Comitato per il recupero della chiesa, all’appello per il primo lotto dovrebbero mancare poche migliaia di euro. Per il resto, si vedrà. "La cena ha rappresentato un segnale a nostro avviso tangibile: non ci aspettavamo così tante adesioni – ha spiegato Irene Massaini, una delle volontarie organizzatrici – sicuramente organizzeremo altre iniziative, più avanti, per un’opera che sta evidentemente a cuore a tanti".