Empoli, 25 settembre 2024 - Erano passati tre anni dall’intervento, ma evidentemente quell’operazione che avrebbe dovuto ridurre la frattura pluriframmentata di tibia e perone non aveva risolto il problema. Anzi, secondo la paziente l’intervento le aveva procurato ulteriori danni, e quindi dolore e fastidio. Sicuramente in sala operatoria qualcosa di non riuscito c’era stato, perché alla fine la Asl Toscana centro liquiderà alla paziente una
cifra pari a 13.500 euro a saldo , stralcio e totale soddisfazione di ogni pretesa. Ma riavvolgiamo il nastro della vicenda.Tutto ha inizio nel 2020, quando una donna si sottopone a un intervento chirurgico in area empolese per la riduzione di una frattura pluriframmentata di tibia e perone che si era procurata. L’operazione, però, non ha un esito positivo, tant’è che la paziente nonostante i trattamenti post operatori accusa problemi e difficoltà motorie. Il tempo passa e non si ravvisano miglioramenti. Si arriva a luglio 2023. La paziente esasperata da una condizione ormai senza via d’uscita decide di procedere con una richiesta di risarcimento danni nei confronti dell’Azienda sanitaria Toscana centro. Si avvia l’istruttoria, in seguito alle valutazioni espresse dal comitato gestione sinistri.
Nel corso delle trattative le due parti sono arrivate ad un accordo. In pratica c’è stato il riconoscimento da parte dell’Azienda sanitaria nei confronti della paziente di un danno non patrimoniale oltre al rimborso delle spese sostenute e alle spese legali, liquidate con una somma complessiva pari a 13.500 euro.