Rems, il nuovo assetto. I posti sono raddoppiati. Struttura al completo: "Superate le difficoltà"

La direttrice Montanelli: "In poche settimane ci sono stati 11 ingressi. L’evasione? È avvenuta in un periodo di maggior insicurezza ambientale. Finora la convivenza tra uomini e donne si è rivelata un arricchimento".

Ha completato il restyling nel febbraio scorso, con posti letto raddoppiati e porte aperte per la prima volta alle donne. La residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza detentive di Empoli - dove il corpo dei vigili giurati ha scioperato nei giorni scorsi - ospita a oggi 20 pazienti. Qual è la situazione attuale tra le mura dell’ex casa circondariale del Pozzale? Lo abbiamo chiesto alla direttrice Claudia Montanelli.

Dottoressa, 6 mesi fa l’inaugurazione dei lavori di ampliamento. L’ingresso degli 11 nuovi pazienti è completato?

"Siamo passati da 9 a 20 posti. L’ingresso dei nuovi si è verificato nelle settimane successive al 16 febbraio e si è completato dopo circa 40 giorni, durante i quali si è proceduto a una accoglienza graduale ma programmata. Ciò per ottemperare alle numerose richieste di applicazione di misura di sicurezza detentiva emesse dalle autorità giudiziarie e raccolte in una lista di attesa organizzata secondo criteri di priorità condivisi".

Con l’arrivo delle tre detenute, la struttura è al completo…

"Degli 11 pazienti entrati 8 sono uomini e 3 sono donne. Le donne sono state per prime tra i nuovi pazienti. Le loro stanze sono collocate in un’ala della struttura distinta dalle camere maschili, per garantire loro una maggiore privacy durante il riposo notturno. Nelle ore diurne invece gli spazi comuni del soggiorno, adibiti alle attività interne e quelli della cucina come del giardino esterno, sono completamente condivisi".

Ci sono difficoltà o disagi?

"Finora la convivenza tra uomini e donne si è rivelata un’occasione di confronto e arricchimento interpersonale. Alcune difficoltà si sono verificate nei primi due mesi di apertura, quando, nonostante gli inserimenti programmati, in poche settimane ci sono stati 11 ingressi, nella stragrande maggioranza dei casi provenienti dalla libertà e con doppia diagnosi. Ciò ha reso necessario gestire in contemporanea vari quadri clinici non propriamente stabilizzati sul piano psicopatologico e spesso in fase di subacuzie, complicata dall’abuso consumato fino al giorno precedente l’arrivo in Rems".

Si parla molto di sovraffollamento delle carceri...

"Per fortuna non interessa la nostra struttura, dove non si arriva in urgenza ma soprattutto non si ospitano pazienti in sovrannumero. Questo evita tensioni come purtroppo avviene in carcere".

Novità sul fronte organico? "Con l’incremento dei pazienti sono arrivati 5 nuovi infermieri professionali, 9 operatori socio-sanitari, 2 educatori professionali, 2 tecnici della riabilitazione psichiatrica, una nuova psicologa per un totale di quasi 20 persone in più rispetto a prima dell’ampliamento".

Questione sicurezza. Il 4 maggio scorso c’è stata un’evasione...

"L’allontanamento di un paziente durato solo poche ore e conclusosi prima con il suo rientro in struttura e poi con il trasferimento in altra Rems, si colloca nel periodo di transizione tra vecchio e nuovo reparto, durato circa 2 mesi e caratterizzato da maggiore instabilità emotiva e insicurezza ambientale. Ora il clima interno è disteso e improntato a una costruttiva collaborazione tra operatori ed utenti".

Ylenia Cecchetti