"Programmare è impossibile Ormai si vive alla giornata"

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di Alessandro Pistolesi

Oggi è così e domani potrebbe essere perfino peggio. Oltre alla mazzata dei costi a fare male alle imprese è soprattutto l’indeterminatezza sul futuro. I listini cambiano di continuo, i prezzi sono schegge impazzite, i conti saltano, le prospettive si riducono a zero. E in molti si trovano a dover fare i salti mortali per andare avanti. "Quando si conoscono i costi riusciamo bene o male ad affrontarli, così invece è impossibile. Non si può fare programmazione, ogni mese i tariffari sono da rifare. Non sappiamo più cosa ci aspetta", racconta Marco Costoli, presidente di Confartigianato Empolese Valdelsa e del Consorzio Centrovetro. "L’ultima bolletta? Triplicata rispetto al normale, dai 3-4mila euro si arriva fino a 10mila. Ormai si vive alla giornata". Davanti a certe cifre gli artigiani si ritrovano con l’acqua alla gola ma esistono degli accorgimenti per risparmiare almeno un po’. "Noi facciamo parte del consorzio multienergia che fa da centrale di acquisto – spiega Costoli, titolare della Same Decorazione di Empoli –. In questo modo abbiamo una forza di acquisto maggiore, con prezzi leggermente più congrui". Ma non è solo l’energia a costare di più: è aumentato tutto, perfino i prodotti più impensabili. "La mia azienda decora vetro e cristallo – riprende Costoli –, il costo di un diluente che usiamo per pulire i pennelli è cresciuto addirittura del 70 per cento". Prima di ogni ordine è bene farsi mandare un preventivo: "Ormai questa è diventata la regola con i fornitori – continua il presidente di Confartigianato Empolese Valdelsa –. Noi lavoriamo per il 90 per cento con l’estero, ci confrontiamo con realtà in grado di produrre energia e dunque scontiamo una differenza di prezzi. Quando mando i miei listini ai clienti americani mi dicono che i prezzi sono troppo alti. Il nostro made in Italy che da sempre rappresenta un valore aggiunto rischia di perdere appeal". Per molti la scelta si riduce a questo: ridurre la produzione o alzare bandiera bianca. "Da anni ormai si chiedono sacrifici alle aziende. Tanti artigiani sono in difficoltà, i piccoli laboratori e i pastifici non sanno più come andare avanti, i costi sono talmente alti che conviene tenere i macchinari spenti – conclude Costoli –. Servono aiuti immediati ma soprattutto interventi strutturali, una visione a lungo periodo. Questo immobilismo rischia di mettere fine a tante attività che rappresentano un’eccellenza per impegno e qualità".