Progetto Multiutility La sinistra all’attacco "Ci hanno negato l’accesso agli atti"

La denuncia dei consiglieri di Buongiorno Empoli, Masi e Cioni "Chiesta una commissione di controllo, tante domande senza risposta". E ancora: "Esiste o no un contenzioso per le quote con Acque Spa?".

Progetto Multiutility  La sinistra all’attacco  "Ci hanno negato  l’accesso agli atti"

Progetto Multiutility La sinistra all’attacco "Ci hanno negato l’accesso agli atti"

di Francesca Cavini

La Multiutility e la costruenda Holding Toscana sono nate in mezzo alle polemiche e la marea del dissenso continua a salire. A farsene portavoce sono i consiglieri empolesi di Buongiorno Empoli, Beatrice Cioni e Leonardo Masi, e i loro colleghi fiorentini Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune. In un documento congiunto, stigmatizzano il fatto che dopo aver chiesto a fine aprile “documenti relativi al percorso della Multiutility ad Alia, anche stavolta abbiamo ottenuto un diniego“. Diniego che nella circostanza viene definito peggiore del solito perché Alia scrive che “il Comune di Firenze non eserciterebbe un’influenza dominante sulle decisioni assembleari più significative“. "Non solo – aggiungono i consiglieri di opposizione – L’azienda dubita che la si possa ritenere ’alla stregua di un’azienda dipendente dall’Amministrazione comunale’. Avevamo già chiesto una Commissione controllo di urgenza, perché abbiamo tante domande senza risposta su un’operazione strategica. E lo ribadiamo. Volevamo capire se è vero che Alia ha fatto accordi diversi con i comuni di Publiservizi e se è vero che la Corte dei Conti ha dato parere negativo, almeno ad alcuni enti, sull’ipotesi di creazione di una holding. Alia pensa di non dover rispondere ai soci pubblici? Questa è la Multiutility pensata dalle forze democratiche?".

Leonardo Masi, quali documenti sono stati chiesti e negati?

"Si tratta di documenti relativi a contenziosi che Alia avrebbe con società delle quali dovrebbe avere partecipazioni".

Perché ‘dovrebbe’? Le partecipazioni azionarie o ce l’hai o non ce l’hai.

"Non è così semplice. Pare che Acque Spa avrebbe detto ad Alia che non la riconosce come socio, perché quando Publiservizi è stata sciolta i Comuni che ne facevano parte non potevano conferire in Multiutility le loro quote di Acque Spa. Il condizionale è più che d’obbligo, perché i documenti ufficiali non ci sono stati forniti da nessuno degli interessati a cui li abbiamo chiesti".

Un silenzio assordante, dunque.

"Sì.Perché apre scenari poco rassicuranti. La Multiutility non ha più una governance pubblica? Non la avrà la Holding Toscana quando sarà quotata in borsa? Il Pd della piana pistoiese si è espresso contro la Multiutility così come è, vorrà dire qualcosa... Di fatto, il procedimento non sembra procedere così spedito come preannunciato, agli ostacoli in questo percorso vengono date risposte inappropriate. Ad aprile scorso è stato chiesto l’accesso agli atti chiedendo se esiste il contenzioso fra Acque Spa e Alia e anche qui, silenzio".

E dei dividendi resi noti venerdì scorso che ne pensate?

"La domanda è inevitabile: i dividendi da dove vengono? La Multiutility ha un’unica fonte di entrate, le bollette. Allora gli utili sono nati dalle bollette più care e gli ’avanzi’ li restituisci ai cittadini? Non era meglio lasciarli nelle tasche dei cittadini senza alzare le bollette? L’altro modo di fare profitto è risparmiare sul costo del lavoro. I nuovi assunti di Alia hanno un contratto più basso rispetto al passato e un impegno settimanale di 38 ore a fronte dei 36 di prima. E’questa la politica di gestione di una società pubblica?"