
Marco Travaglio (a sinistra) mentre intervista Massimo Fini sul palco del teatro Pacini
Fucecchio, 8 novembre 2015 - Un lungo coinvolgente dialogo tra due amici-colleghi davanti a circa trecento persone dove è spuntato a sorpresa anche Beppe Grillo. La cerimonia del Premio nazionale di scrittura intitolato a Indro Montanelli ha regalato due ore di appassionante racconto di una straordinaria carriera giornalistica: quella di Massimo Fini, vincitore della settima edizione del Premio biennale promosso dalla Fondazione Montanelli Bassi presieduta da Alberto Malvolti e con il patrocinio di Regione Toscana e Comune di Fucecchio.
Fini, giornalista, saggista e collaboratore de “Il Fatto Quotidiano” (nonostante sia affetto da glaucoma che lo ha reso ipovedente) è stato ‘intervistato’ proprio dal suo direttore Marco Travaglio. Da Pier Paolo Pasolini a Oriana Fallaci, citando ovviamente Indro Montanelli, che Fini ha definito un "autentico liberale", la conversazione ha spaziato su vari temi catalizzando l’attenzione e la curiosità dei presenti.
Parlando poi di censura giornalistica, Fini ha ricordato di quando chiamò la segreteria del Corriere della Sera, dopo l’annuncio della morte del mullah Omar, il leader talebano. Il giornalista ‘fuori dal coro’ avrebbe voluto pubblicare un necrologio a pagamento, ma il giornale di via Solferino non glielo permise. «La censura – ha detto dal palco del Teatro Pacini – è arrivata anche sui necrologi. Probabilmente anche Montanelli non lo avrebbe pubblicato, ma non avrebbe impedito ad un privato cittadino di manifestare un’idea diversa». Ad introdurre la conversazione, le letture di scampoli di articoli e saggi del giornalista. A seguire, gli interventi di Ferruccio de Bortoli presidente della casa editrice Longanesi e Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, entrambi in rappresentanza della giuria del Premio, Pierluigi Magnaschi direttore di ItaliaOggi e del sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli. Prima della cerimonia è andato in onda anche un video messaggio dell’artista Renzo Arbore da sempre lettore di Massimo Fini.
Oltre al Premio alla carriera conferito al giornalista anticonformista, è stato consegnato anche il Premio Giovani a Mirella Molinaro. Menzione speciale poi per Valentina Calzavara e Daniele Bellocchio. La Fondazione Montanelli Bassi ha infine assegnato un premio particolare agli studenti del Liceo di Fucecchio (Istituto Checchi) che hanno realizzato una rivista culturale on line dal titolo montanelliano “L’Apote di Fucecchio” (gli ‘apoti’, secondo Prezzolini e Montanelli, che avevano coniato la parola dal greco, erano coloro ai quali “non la si dava a bere”).