REDAZIONE EMPOLI

Per sposarsi adesso c’è la fila "È caccia alle chiese più capienti"

Dopo l’emergenza sanitaria le location spaziose diventano le più ambite. E cambiano anche le abitudini. I parroci: "Numeri in forte crescita, sono tante le coppie che vogliono unirsi in matrimonio"

Sognato, voluto, ma duramente colpito dalla pandemia. Come molti eventi anche il matrimonio ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria e le relative restrizioni. Più che dimezzate nel 2020, risalite un po’ lo scorso anno, le nozze sono adesso in decisa ripresa. C’è voglia di sposarsi e di fare festa. "A partire da maggio ho 14 matrimoni prenotati – dice don Don Guido Engels, proposto di Empoli – Per il 2023 ce ne sono altri 6 in programma. Durante i due anni di pandemia siamo riusciti a celebrare qualche unione, con una media di 7 all’anno. Adesso si può dire che siamo tornati finalmente a una certa normalità, anche se io raccomando sempre una certa prudenza. Anche se la capienza delle chiese è tornata al 100% cerco di non far sedere più di quattro persone su una panca, e anche in fondo alla Collegiata ci sono sempre persone che controllano che non si formino assembramenti".

Torna la voglia di scambiarsi le promesse d’amore all’altare, ma i matrimoni post Covid sono differenti da quelli pre pandemia. "Se prima si tendeva a scegliere piccole chiese di campagna, adesso si opta per chiese grandi. Perché – spiega don Engels – qualche timore ancora resta e poi c’è da tener presente che chi si sposa ora ha organizzato tutto quando erano ancora presenti molte restrizioni". Se per sposarsi nella Collegiata di piazza Farinata degli Uberti c’è la coda, sono invece calate le richieste per la graziosa e raccolta chiesa di Petroio, nell’omonima frazione di Vinci, che prima dell’arrivo del virus ospitava una trentina di matrimoni all’anno. Anche i corsi prematrimoniali vanno a gonfie vele. "Tra gennaio e febbraio abbiamo avuto 13 coppie che hanno frequentato", fa sapere il proposto di Empoli. Con regole meno rigide anche in Valdelsa si torna a dire sì. "Dal primo di aprile quando sono cadute molte restrizioni c’è stata una maggiore richiesta – conferma don Valentino Cheli, parroco di Santa Maria della Marca di Castelfiorentino -. Giusto ieri (domenica, ndr) ho celebrato il matrimonio di una coppia italiana, e tra giugno e settembre ho in programma altre 4 cerimonie". Chi si sposa e chi progetta di farlo. "Da gennaio a Pasqua si è tenuto il corso di preparazione e abbiamo avuto una ventina di coppie", dice il parroco. Tra chi sceglie di consacrare davanti a Dio la propria unione ci sono coppie giovani, ma anche in su con l’età, coppie già unite civilmente, con figli grandi, o futuri sposi diventati genitori da poco. "Il sacramento del matrimonio non passa mai di moda", assicura don Cheli. Anche don Alessandro Lombardi, proposto di Castelfiorentino, conferma il trend in ascesa. "Sono diverse le coppie che hanno scelto per il 2022 la chiesa di Santa Verdiana: vuoi perché è bella, vuoi perché è capiente. Ma non significa che sarà piena di invitati. Del resto, l’organizzazione della cerimonia fatta qualche mese fa, faceva propendere per una location grande. Che i matrimoni sono in forte ripresa lo dicono anche i numeri delle coppie al corso di preparazione: 31 per il 2022".

Irene Puccioni