
Per l’esecuzione l’artista ricevette 40 fiorini d’oro
MONTESPERTOLI
La “predella Barbadori” è il gradino della tavola d’altare che in origine arredava la cappella di patronato Barbadori nella chiesa di Santo Spirito a Firenze, opera somma per la cui esecuzione Filippo Lippi nel 1437 ricevette il lauto compenso di 40 fiorini d’oro. Le tre tavolette che la compongono, ora inserite in una cornice moderna, facevano parte della pala d’altare che sormontava la cappella intitolata a San Frediano nella sacrestia della chiesa agostiniana. La pala d’altare e la cappella erano state realizzate per volontà testamentaria di Gherardo di Bartolomeo Barbadori, un ricco e pio abitante del quartiere fiorentino di San Frediano, morto nel 1429. Fu la confraternita di Orsanmichele, di cui il Gherardo Barbadori era stato membro, a portare a compimento la commissione e a realizzare il desiderio del defunto. La tavola che sovrastava la predella, oggi nel museo del Louvre a Parigi, raffigura la Vergine col Bambino affiancata da angeli e dai santi Agostino e Frediano. Maria è raffigurata in piedi davanti a una nicchia decorata a somiglianza di una valva di conchiglia, un motivo che Filippo Lippi adotta ripetutamente e che fa da sfondo anche alla Madonna col Bambino della collezione del museo di Montespertoli.
Nel 1810, con la soppressione delle corporazioni religiose avvenuta sotto la dominazione napoleonica della Toscana, la pala d’altare Barbadori, con la sua predella, venne asportata dal convento di Santo Spirito e trasferita alla Galleria dell’Accademia di Firenze. Nel 1814, la tavola soprastante fu portata in Francia senza mai fare ritorno in Italia. La predella fu invece trasferita agli Uffizi nel 1919.