"Omicidio sul lavoro". La mamma di Luana ha scelto Fucecchio: "Ora si faccia la legge"

Emma Marrazzo: "Servono pene più severe, con l’aggravante". La figlia perse la vita in una fabbrica di Prato tre anni fa esatti. Il sindaco Spinelli: "Nelle scuole riflessioni sul tema della prevenzione".

"Omicidio sul lavoro". La mamma di Luana ha scelto Fucecchio: "Ora si faccia la legge"

"Omicidio sul lavoro". La mamma di Luana ha scelto Fucecchio: "Ora si faccia la legge"

C’è un legame forte fra Emma Marrazzo e Fucecchio. Tant’è che per il giorno della Festa dei lavoratori la madre della giovane Luana D’Orazio è voluta essere in città ed è stata intervistata in diretta su Rai Uno alle 8.40 per ’Uno mattina’. "La presenza della signora Emma – ha detto il sindaco Alessio Spinelli – ci ricorda ogni volta quanto il tema della sicurezza necessiti sempre di un’attenzione particolare perché in Italia continuano a morire quasi mille persone all’anno per incidenti sul lavoro".

La signora Marrazzo sta portando avanti un’importante battaglia. "Cambiare la legge perché quella attuale è ipocrita, e invece servono pene più severe, con l’aggravante", ha detto la madre di Luana D’Orazio. Il 3 maggio di tre anni fam all’età di 22 anni Luana morì risucchiata in un orditoio a Montemurlo, in provincia di Prato. Emma Marrazzo il giorno prima di arrivare a Fucecchio era stata a Roma, per consegnare una petizione al presidente del Senato, lei è la prima firmataria nella richiesta per introdurre in Italia il reato di "omicidio sul lavoro". "Il presidente Mattarella, quando mi ha chiamato il 16 novembre, mi ha detto: ‘Le leggi ci sono, bisogna applicarle’. Per me è stata una carezza al cuore. Però, io non posso dimenticare Luana, che non ho più. Al processo, ho voluto guardare le foto delle perizie. Tutte, le ho guardate - ricorda Emma Marrazzo - Il corpo aveva fatto 4 giri completi intorno all’asse, prima che un operaio fermasse la macchina, che stava andando alla velocità massima. È stato terribile guardare quelle immagini, ma ho dovuto farlo".

"Ci deve essere più attenzione per la prevenzione sui luoghi di lavoro – è il suo auspicio –, e le pene, come le sanzioni non possono continuare a essere così irrisorie". Emma Marrazzo ha ricordato anche la strage del cantiere dell’Esselunga e afferma che "i lavoratori dovrebbero essere messi su un piedistallo perché senza di loro l’Italia si fermerebbe". E poi ancora: "Mia figlia si alzava alle 5 del mattino per andare a lavorare - aggiunge - e mia figlia quel 3 maggio era il numero 185 di morti bianche di quell’anno".

"Sul tema della sicurezza qui a Fucecchio, tra il Comune e l’Anmil portiamo avanti da quasi 15 anni un percorso nelle scuole che avvicina i giovani al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro – ha aggiunto Spinelli – e li forma come cittadini consapevoli dei rischi e dei propri diritti. Vogliamo che la si finisca di vedere il cordoglio di politici in passerella che fanno proclami e poi promulgano leggi che vanno nella direzione opposta. Vogliamo che il lavoro torni a essere al primo posto nell’agenda di Governo. Vogliamo che si introduca il reato di omicidio sul lavoro, che si faccia formazione obbligatoria, che ci siano maggiori controlli". Il primo maggio, quest’anno, è stato pieno di nubi e di acqua. Anche il cielo si è messo a piangere su quest’Italia e questo territorio che ancora fanno i conti, drammatici, con i morti sul lavoro. Un primo maggio 2024 che ha dovuto tener conto di quello che è successo una manciata di giorni prima, con i sette morti nella centrale di Suviana: fra le vittime anche il toscano Alessandro D’Andrea. E nel giorno del funerale del 37enne pisano è arrivata la triste notizia della morte di un 23enne a Montepulciano.

Carlo Baroni