ANDREA CIAPPI
Cronaca

Olive, raccolta beffarda: "Olio di buona qualità. Ma produzione in calo". Impennata sui listini

Baragli, presidente della Val Virginio: "Il clima non ci ha aiutato". In arrivo un nuovo frantoio con investimenti da un milione di euro. Confagricoltura: "Servono innovazioni per ridurre i costi di coltivazione".

Olive, raccolta beffarda: "Olio di buona qualità. Ma produzione in calo". Impennata sui listini

Poco ma buono. Oppure, meglio dire: buono, ma troppo poco. E’ cosa ci si deve aspettare per il pregiato olio extravergine d’oliva del Chianti, e in generale in Toscana, in questo 2023. Cominciamo da una delle capitali di produzione (come per il vino), vale a dire Montespertoli: qui, il Comune ha deciso le date della realizzazione della ormai celebre e seguita iniziativa ’Olea Project - 5° Forum sull’olio extravergine di oliva di Montespertoli’, cioè il 18 e 19 novembre al Centro per la Cultura del vino dei Lecci sulla via Lucardese (in fase di riqualificazione).

L’estate 2023 è partita tardi dopo forti piogge primaverili, ma alla prima decade di ottobre non accenna a finire. Molto diversa rispetto alla pur torrida estate 2022. Il clima non ha aiutato: si hanno quote di produzione assai in calo. Come accennato: qualità alta. Gli attacchi di mosca sono stati arginati dal caldo secco e prossimo ai 40 gradi in diverse zone collinari.

Alessio Mugnaini è sindaco di Montespertoli e delegato all’agricoltura per l’Unione, dunque ha il quadro ‘in progress’ della situazione (che può anche mutare in seguito a un temporale in più o in meno): "I primi feedback dalle aziende agricole parlano di una forte diminuzione della quantità, poche olive sulle piante. Ancora però è presto per fare considerazioni definitive".

La raccolta non è ancora ai blocchi di partenza. Ma la gente, che apprezza l’olio, già se lo chiede come sarà. Dappertutto, in supermercati e botteghe. "Il 14 ottobre - riprende Mugnaini - ci sarà il momento opportuno per fare il punto in quanto la Cantina Val Virginio aprirà il nuovo frantoio sociale, che ha richiesto oltre un milione di euro di investimenti".

Il presidente della Val Virginio, Ritano Baragli, ha affermato: "Si prospetta una buona qualità, il caldo secco della fase centrale dell’estate, con temperature tra 35 e 40 gradi, ha arginato la mosca. Ma il clima per il resto non ha aiutato, perché le piogge sono state molto scarse nell’estate, dopo quelle abbondanti di primavera, e la produzione è molto bassa. I prezzi per forza si alzeranno, e questo determina problemi per chi apprezza l’olio".

La produzione dunque è in calo, ma di quanto? Il Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine Toscano Igp si attende una flessione del 20-25 per cento della produzione a fronte di parametri qualitativi molto alti. In certe zone, così come per il vino, si arriva a punte purtroppo più consistenti. Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio Tutela dell’Olio Extravergine Toscano Igp, ha spiegato che le premesse erano ottime, ma il caldo torrido persistente di luglio e agosto ha provocato stress negli ulivi.

In Toscana, lo scorso anno la produzione di olio certificato si era attestata intorno a 27mila quintali. Una cosa comunque balza in evidenza. O troppo freddo, o troppo caldo, o troppa acqua o troppo poca, talora il mix in pochi mesi. Qualcosa bisogna fare, e lo dice Confagricoltura: c’è necessità "di innovazioni colturali, di processo ed anche di prodotto, finalizzate a contenere i costi di coltivazione, adottando densità di piantagione più alte, applicando l’irrigazione, mettendo a dimora cultivar, che nel rispetto della tipicità dei nostri oli, assicurino rese produttive più costanti, per consentire alle aziende di presidiare il mercato".