
Rinnovare le strutture ma mantenere la gloriosa tradizione ben salda. Il Comune di Cerreto Guidi vuol realizzare una serie di interventi nello stadio comunale ’Alessandro Palatresi’ dove fino allo stop dei campionati giocava la Real Cerretese, squadra di promozione. Intanto, a maggior precisione, si comincia con il primo lotto, che attiene alla realizzazione del manto in erba artificiale del campo sussidiario. Poi, man mano l’operazione dovrebbe riguardare tutta l’area sportiva. Per il sussidiario "sintetico", il Comune ha affidato l’incarico di mettere a punto il progetto a uno studio di ingegneria specializzato di Firenze.
La spesa per la pianificazione è al momento di poco inferiore ai 35 mila euro. La zona sportiva ’medicea’ ha visto scrivere pagine bellissime di calcio. Cerreto Guidi - pur con tantissima storia alle spalle determinata dalle due famiglie più importanti del Medioevo e del Rinascimento, appunto i Conti Guidi ed i Medici - è comunque un paese. Con tutto ciò, a fine anni ’70 si è arrampicato sino al campionato di C2 rimanendoci sino al 1984. Quando, giusto per dire, appena poco sopra, in C1, c’era il Bologna.
La Real Cerretese alla nascita aveva il nome di Società Calcistica Cerretese (SC Cerretese) e per una trentina d’anni si cimenta in vari campionati arrivando a guadagnare la Serie D, che già pareva un sogno. Poi altro che sogno: a fine stagione agonistica ’78 la Cerretese va in C2. Promossa a pieno merito. Significa fare capolino nelle trasmissioni sportive del servizio pubblico la domenica sera, farsi conoscere da tutta Italia. In quegli stessi anni, in serie D, si fa strada un altro paesino ’terribile’: il Castellina in Chianti. E non era certo il Chiantishire di oggi. In C2 la Cerretese rimane per circa un glorioso lustro. Attirando attenzioni e annoverando anche giocatori che poi militeranno in squadre importanti tra cui il Milan. Insomma: in questa zona sportiva che si andrà a riqualificare si sono scritti appunti calcio epico, romantico, vero, non platinato e sostenuto dall’attaccamento genuino dei tifosi (per la cronaca, in seguito a diversa curiosità, in quell’epoca anche tanti non certo di Cerreto). Dunque si rinnova, ma con occhio ben attento alla storia ed ai suoi segni che qui sembrano immutabili.
Andrea Ciappi