REDAZIONE EMPOLI

"Non si cambiano le carte in tavola"

"Per me vale il decreto ministeriale. Ai clienti continuo a chiedere il Green pass per la consumazione". Non ha dubbi Valentino Donati, titolare del Caffè del Teatro di Castelfiorentino e dello Strettoio pub di Montaione. "Ci è stato detto chiaramente che bisognava effettuare i controlli attraverso la specifica app ed è quello che stiamo facendo – spiega -. Da quando è entrato in vigore l’obbligo di esibire la certificazione verde abbiamo anche questa incombenza. Ce ne facciamo carico, ma non si possono cambiare le carte in tavola, altrimenti è caos". Chi vorrà consumare mostrando la certificazione dell’avvenuta guarigione (referto positivo iniziale e quello negativo finale), dunque, resterà fuori.

"Possono fargli un caffè da asporto, ma non posso servirglielo al bancone, né tanto meno al tavolino, sia interno che esterno al locale. Questa è la legge nazionale e non posso certo contravvenire a fronte di un’ordinanza regionale – dice Donati – Sicuramente il provvedimento del presidente Giani va nella direzione di snellire l’iter burocratico e liberare le persone dall’isolamento, ma non agevola chi come me deve controllare la regolarità di chi entra nel locale". L’imprenditore fa presente le numerose difficoltà alle quali deve far fronte con la verifica del Green pass. Se a queste si aggiunge anche un cortocircuito nella normativa, il caos è inevitabile.

"C’è già chi entra mostrandomi Green pass palesemente falsi – racconta il barman titolare – Sono soprattutto i più giovani, per lo più stranieri, che cercano di fare i furbi mostrando nominativi di altre persone. Ormai è diventato sempre più complicato fare il nostro lavoro: servire i clienti con il sorriso sulle labbra e controllare che chi è entra è in regola. Servono leggi chiare, non interpretabili, altrimenti non ne usciamo. Sinceramente non ho voglia, ma soprattutto non è mio compito, verificare l’avvenuta guarigione di una persona. Spero che il governatore Giani faccia chiarezza anche su questo aspetto. Non vorrei mai trovarmi a discutere con un ipotetico cliente che, guarito dal Covid e legittimamente libero grazie all’ordinanza regionale, chiede di consumare senza Green pass perché ancora non gli è stato riattivato".