"No a quote in borsa per la Multiutility"

I vertici della Cgil. Gianluca Lacoppola. e Giuseppe Dentato. intervengono sulla holding

Migration

Sulla questione della Multiutility, che è stata formalmente costituita il 26 gennaio scorso, intervengono gli esponenti della Cgil Gianluca Lacoppola, della Camera metropolitana di Firenze e coordinatore dell’area Empolese Valdelsa, e Giuseppe Dentato, della segreteria Filctem Toscana, facendosi portavoce della posizione del sindacato in zona. "Il tema della transizione energetica – scrivono in una nota – e ambientale coinvolge in pieno le aziende dei settori dell’energia, attori principali della transizione dalle fonti fossili alle rinnovabili. Questa situazione rende ancora più evidente la necessità a livello territoriale di costituire un soggetto in grado di attrarre e realizzare quegli investimenti finalizzati a favorire una giusta transizione a sostegno del sistema produttivo del territorio". Ed è qui che entra in scena la Multiutility Toscana. "Come Filctem Cgil - scrivono i sindacalisti – auspichiamo che, anche se a oggi il progetto riguarda l’area di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia, si arrivi a un successivo allargamento ad altri territori della Toscana, condividendo l’obiettivo di costituzione di un’unica holding dei servizi pubblici locali fino ad arrivare a un soggetto realmente regionale".

Oltre ad auspicare una crescita che sia davvero comprensiva di tutta la Toscana, i sindacalisti Lacoppola e Dentato mettono l’accento su cosa, a loro parere, crea perplessità nella neonata Multiservizi. "Il nostro giudizio rimane critico sull’ipotesi di quotazione in Borsa. Siamo convinti che esistono strumenti diversi per affrontare il tema del finanziamento delle società, fermo restando il controllo pubblico delle stesse". Sono temi irrinunciabili per la Cgil la "Governance pubblica, la realizzazione di investimenti e progetti industriali, il contenimento tariffario a protezione dei redditi più bassi, prossimità dei servizi sui territori con diffusione delle sedi operative e facilità di accesso da parte dei cittadini". Da non dimenticare, infine, secondo Dentato e Lacoppola, la necessità di applicare "I contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative e coerenti con le attività svolte. E’ necessario definire in tempi rapidi il protocollo di relazioni sindacali in discussione a livello regionale che deve essere lo strumento per governare la fase di passaggio verso la Multiutility".

Fran.Ca.