REDAZIONE EMPOLI

"Nelle mie foto due generazioni di empolesi"

Lorenzo Ancillotti di FotoDiaframma è andato in pensione. Una vita dietro l’obiettivo a ritrarre e testimoniare come è cambiato il mondo

Scatto dopo scatto è arrivato a 36 anni, sufficienti per andare in pensione. La coincidenza ha voluto che il primo assegno di quiescenza gli sia arrivato proprio il 7 marzo, lo stesso giorno in cui nel 1986 aprì il suo primo laboratorio fotografico. Claudio Ancillotti, classe 1954, è l’ultimo fotografo ‘puro’ empolese. "Gli altri – spiega - sono tutti foto ottici. Io mi sono sempre dedicato allo sviluppo, specializzandomi negli anni per offrire un livello alto di qualità delle stampe. Ci sono clienti che continuano a portarmi vecchie diapositive e le trovo ancora intatte". Nonostante l’età anagrafica gli consenta di abbassare la saracinesca di via Fratelli Rosselli, dove con il negozio FotoDiaframma si è trasferito nel 2013 lasciando lo storico fondo di via Roma, Ancillotti non lo farà. "Ho il cervello che mi funziona ancora bene e il lavoro non mi pesa – sottolinea – Continuerò a fare quello che ho sempre fatto". Il traguardo raggiunto, però, lo ‘costringe’ inevitabilmente a un bilancio. "Non lo so neppure io quante foto ho scattato – ride – ho tutto archiviato in hard disk. Il passaggio dal rullino al digitale è stata una rivoluzione. Ho sempre cercato di aggiornarmi e rimanere al passo coi tempi. I clienti non ti chiedono più le classiche stampe, ma foto-gadget su supporti di vario tipo, dal legno alla tela, all’argento. Chi ama ancora farsi ritrarre in pose plastiche sono le persone di colore che vengono in negozio e chiedono la classica foto".

La passione per l’obbiettivo è innata ed ha sempre viaggiato di pari passo con quella per il calcio. Ancillotti, infatti, è stato un giocatore nelle fila dell’Empoli. Ha militato negli azzurri negli anni Settanta. "Con i primi soldi guadagnati nel calcio mi comprai una macchina fotografica – racconta – Nel 1978 ne acquistai una che costava quanto un’automobile. Ho sempre amato immortalare sguardi, situazioni, dettagli". Sono tante le foto del cuore. "Quelle delle spose di trenta anni fa le riguardo oggi e sono così particolari. Tra i servizi più belli ricordo i Giocagin organizzati dalla Uisp che coinvolgevano centinaia di bambini. Le loro espressioni durante le performance sono uniche". E poi ci sono le foto sui campi di calcio. "Ho seguito anche la Fiorentina, facendo diverse trasferte. Era un piacere e un’emozione fotografare Batistuta". Ancillotti ha osservato Empoli e la sua gente attraverso il suo obbiettivo, fermando momenti irripetibili, "come quando – ricorda con un filo di commozione – scattai una foto a Francesco Lombardi, conosciuto da tutti gli empolesi come il Ciuccia. La sua passione per l’alcol era risaputa, lo vedevi sempre con una birra o una bottiglia di vino in mano, ma una sera lo trovai appoggiato a una pianta con una minerale. Non potevo non fargli una foto. Un’altra gran bella soddisfazione – conclude – è stato immortalare il matrimonio dei figli di coppie alle quali avevo fatto il servizio di nozze anni prima. In pratica ho fotografato due generazioni".

Irene Puccioni