Muro crollato alla centrale elettrica. Il piano per la messa in sicurezza

I Comuni chiedono a società e Genio civile. Sul piatto c’è anche un accordo del 2015 da 130mila euro

Muro crollato alla centrale elettrica. Il piano per la  messa in sicurezza

Muro crollato alla centrale elettrica. Il piano per la messa in sicurezza

Un crollo che ha destato scalpore, perché ha interessato una struttura inaugurata appena sette anni fa. E per quel che riguarda il ripristino del muro, i Comuni di Montelupo e Carmignano hanno fatto sapere che dovrebbe essere un discorso "riguardante la società privata che gestisce il sito e il Genio Civile (che ha competenza su quel tratto specifico)". Questo il punto sulla centrale idroelettrica di Camaioni, che due giorni fa ha visto il cedimento improvviso di due pareti esterne in cemento armato. Due pareti parallele che delimitavano uno scolmatore dell’acqua, staccatisi all’improvviso dal blocco del quale facevano parte senza essersi peraltro disgregate. Non risultano esserci stati feriti e non si è a quanto pare reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco perché il pezzo di muro che ha ceduto è finito in acqua.

Ma l’accaduto ha comunque destato una certa apprensione, perché lì vicino si trova il ponte che collega Montelupo e Capraia e Limite a Carmignano (più volte oggetto di una serie di interventi di consolidamento nel corso degli ultimi anni, oltretutto). Si tratta poi di una zona di confine: la centrale stessa, pur insistendo sul territorio montelupino, è stata realizzata a seguito di un’intesa fra l’impresa "Hydro Green Energy" (HGE) di Prato, il Comune di Carmignano e la Provincia di Prato. Per un’infrastruttura che è ancora motivo di contenzioso fra la HGE e il Comune di Carmignano, oltretutto: l’ente ha ricordato la convenzione stipulata nel 2015 con cui la società "si impegnava a riconoscere al Comune una somma da impiegare per misure compensative e di valorizzazione mediante interventi a carattere ambientale e territoriale, dall’importo attualizzato di 130mila euro".

Un impegno che, a detta del Comune carmignanese, sarebbe tuttavia stato "disatteso e le opere compensative non sono ad oggi state realizzate": dovrà essere il Tar ad esprimersi, sotto questo punto di vista. Con il Comune di Montelupo nel ruolo di spettatore.

g.f.