
Una storia cominciata con un furto e finita con un biglietto di scuse (foto di repertorio)
Empoli, 13 agosto 2025 – Una storia che comincia con un furto e finisce con... un biglietto di scuse. Non è cosa da tutti i giorni. Siamo a Santa Maria, frazione di Empoli, in via Piero della Francesca. Il motorino di un 17enne viene preso di mira per due notti consecutive: qualcuno entrando in una proprietà privata smonta e porta via pezzi importanti del mezzo, tra cui il carburatore. Seppur dispiaciuta, la madre del ragazzo, anziché limitarsi alla denuncia, sceglie una strada diversa, riuscendo a smuovere le coscienze degli autori del reato. È partito tutto da un post sul gruppo Fb ’Empoli Nostra’, dove la donna ha spiegato l’accaduto rivolgendo un appello ai genitori dei possibili responsabili. Alle famiglie chiedeva di far restituire ciò che era stato preso per chiudere la faccenda senza denunce. Un invito alla responsabilità, ma anche alla comprensione: “Siamo onesti lavoratori— scriveva Elisa nel post— . Questo danno per noi non è di poca importanza, ma siamo anche genitori, quindi speriamo che il tutto venga restituito, anche in anonimato”.
Così è stato e un episodio che avrebbe potuto lasciare soltanto amarezza, si è trasformato in un gesto di responsabilità. “Poche ore dopo, accanto al motorino – racconta la donna – ho trovato il carburatore e un biglietto nel quale dei ragazzi ammettevano di essersi lasciati trascinare da altri che fanno regolarmente certe cose e di non aver pensato alle conseguenze. Dopo aver letto il post, raccontavano di aver capito di aver arrecato non solo un danno materiale ma anche dispiacere. Per questo, chiedevano scusa più volte e restituivano quello che avevano preso”. Le scuse, insomma, non si sono fatte attendere. “Hanno fatto una ragazzata e hanno cercato di riparare. Non voglio metterli in croce. Sono tutti minori, ragazzi del quartiere. Mi ha fatto più piacere ricevere quel biglietto che il pezzo restituito. Il danno complessivo è ancora importante, mancano altre parti costose, ma quel foglio ha mitigato la frustrazione. Mio figlio stesso ne è rimasto colpito. È un gesto che vale molto, perché dimostra che ci si può assumere la responsabilità delle proprie azioni”.
Il conto economico del furto non è trascurabile: circa 600 euro. Mancano ancora altri pezzi, probabilmente portati via da persone diverse. Ma il segnale di pentimento è un punto di partenza. “Ogni ragazzo ha la sua storia. Chi si lascia trascinare e poi capisce di aver sbagliato è diverso da chi sceglie consapevolmente di prendere cattive strade. Credo che per questi ragazzi sarà un insegnamento che non dimenticheranno”. Si può sbagliare, ma anche fare un passo indietro.