GIGI PAOLI
Cronaca

Molestie sessuali su due fratellini. Avvocato quarantenne alla sbarra

L’uomo è un parente dei piccoli che, all’epoca, avevano 5 e 3 anni

Un tribunale. Foto Germogli

Empoli, 15 marzo 2016 - «Ma chi ti ha insegnato a fare queste cose?». E’ partito tutto da una domanda innocente, fatta dal padre a un bambino che all’epoca dei fatti in contestazione aveva appena cinque anni e che dimostrava un’inspiegabile, quanto accentuata, curiosità verso gli organi sessuali degli adulti. La risposta del piccolo fu inequivocabile e identificò un uomo della famiglia, molto vicino al padre e al bambino.

Quel che accade dopo fu molto simile a un pandemonio. Quel che accade oggi, tutt’ora in corso al palazzo di giustizia di Firenze, è un processo per violenza sessuale su due minori davanti al collegio giudicante della seconda sezione penale del tribunale (presidente Maradei, giudici a latere Boninsegna e Polidori). L’imputato – difeso dagli avvocati Francesco Bevacqua e Alessia Sani – è un quarantenne professionista empolese, avvocato di un noto studio legale della zona, chiamato alla sbarra dal pubblico ministero Ornella Galeotti, titolare dell’inchiesta che fu aperta diversi anni or sono: i fatti risalgono infatti al 2010-2011, quando i due fratellini presunte vittime delle attenzioni particolari del familiare quarantenne avevano appena cinque e tre anni.

Come detto, il caso esplode all’interno di un nucleo familiare del tutto sereno, incredulo di quanto emerso dalle parole del bambino. Ma le indagini, che vengono svolte nel massimo riserbo, e gli accertamenti psicologici sui fratellini – svolti nel corso di addirittura due accuratissimi incidenti probatori – danno risposte inequivocabili: le molestie ci sono state e i piccoli danno conferma senza alcun dubbio della loro capacità di intendere e volere, oltre che di poter e saper distinguere la realtà da un’eventuale finzione, da un’eventuale fantasia. Per i genitori è uno choc, ma con coraggio si costituiscono parte civile nel processo con l’assistenza dell’avvocato Carmen Napolitano, vicino alla quale hanno sempre assistito a ogni udienza con un invidiabile contegno.

I lavori del consulente tecnico d’ufficio e dei periti della procura della Repubblica e della parte civile appaiono ‘blindati’: difficile, per i due avvocati dell’imputato, costruire una linea difensiva finalizzata – come spesso accade in processi di questa natura – a ‘demolire’ in aula la controparte. Invece, secondo quanto sembra emergere dal dibattimento e dalle testimonianze finora condotte in aula, la strada che potrebbe essere seguita dalla difesa è quella dell’ipotesi della presunta conflittualità fra i due nuclei familiari: quello dei bambini e dei genitori e quello dell’imputato. Ipotesi giudiziarie che si stanno scontrando all’interno di un’aula del palazzo di giustizia di Firenze, dove il processo si sta celebrando ormai da mesi a porte chiuse. La prossima udienza è in calendario per il 2 maggio.