
Referendum trivelle
di SAMANTA PANELLI Empoli. 12 ottobre 2016 - Prima la toppa, poi la vernice. I manifesti referendari del Comitato per il sì sono finiti nel mirino di chi la vede diversamente. Forse cani sciolti forse avversari politici, non è dato saperlo e nemmeno corretto ipotizzarlo. Fatto sta che un paio di giorni fa, sui poster di propaganda pre voto del 4 dicembre, il ‘sì’ si è tramutato in ‘no’. Qualcuno ha ritagliato un quadratino bianco tale e quale a quello raffigurato sull’originale affisso per le strade di Empoli. Ci ha disegnato un ‘no’ con il pennarello nero e lo ha incollato al posto del ‘sì’. Risultato? Sdegno da parte del Comitato Empoli che dice sì (che non è escluso possa fare denuncia), legittimo proprietario dei manifesti referendari ai quali è abbinato pure un percorso di incontri pubblici per spiegare alla gente le ragioni del voto.
Per salvare il salvabile, mentre il dibattito si accendeva – soprattutto sulla piazza ‘virtuale –, i promotori della campagna si sono mossi per ristabilire il messaggio originario: hanno fatto il giro della città, partendo da via Ridolfi e hanno tolto i suggerimento di voto abusivi. Ma la verità, se così vogliamo chiamarla, è durata poco: ieri, il ‘sì’ recuperato è stato definitivamente affossato con una passata di vernice spray blu. «Crediamo nel dialogo vero, sincero e franco come base di una buona politica e siamo convinti che il rispetto delle opinioni e delle iniziative altrui sia un valore fondamentale – il commento dei membri del Comitato Empoli che dice sì –. Per questo denunciamo e prendiamo le massime distanze dal metodo che, in questi giorni, è stato usato contro il comitato empolese per il sì al referendum: i nostri manifesti sono stati prima oscurati e poi imbrattati da qualche facinoroso. Approfittiamo per dire che questo metodo è assolutamente opposto al nostro modo di fare politica e lo condanniamo con durezza. Certo è che queste azioni non ci intimoriscono né demoralizzano: continueremo la nostra campagna elettorale con la gente e fra la gente, con il sorriso e con rispetto per le posizioni di tutti».