
Carabinieri forestali all'opera
Castelfiorentino (Firenze) 2 settembre 2020 - I militari della stazione carabinieri forestale di Empoli hanno scoperto un'attività di macellazione non autorizzata all'interno di un allevamento di ovini a Castelfiorentino. Denunciato il gestore per il reato di macellazione clandestina in quanto effettuata in luogo diverso da quelli consentiti. Contestate violazioni amministrative per smaltimento di sottoprodotti di origine animale con sanzioni per 6000 euro. Anche l'Asl veterinaria ha elevato prescrizioni e sanzioni amministrative per la mancanza di tracciabilità degli animali.
L'operazione dei carabinieri forestali, svoltasi con il supporto di un medico veterinario dell'Asl Toscana Centro è scattata da una segnalazione e si è svolta in più tappe. Durante il primo sopralluogo, svolto dall'esterno in assenza del proprietario, si rilevavano una quindicina fra ovini e caprini, un cane maremmano a catena fissa, e vari altri animali da cortile. Solo qualche esemplare di ovi-caprini era dotato di marche auricolari. Trovati poi resti di ovi-caprini e tracce della macellazione di una capra effettuata sul posto. Il medico veterinario confermava che si trattava di resti riconducibili a macellazione.
Nel secondo sopralluogo, alla presenza dell’allevatore, i militari constatavano che il numero degli esemplari di ovi-caprini era diminuito e non erano più visibili i resti ossei di macellazione. Il gestore dichiarava di aver proceduto all'abbattimento per consumo alimentare diretto. La legge prevede che la macellazione di ovini, caprini, suini, bovini ed equidi avvenga in macelli e stabilimenti autorizzati, sanzionando penalmente condotte diverse. Tale normativa non si applica per la produzione alimentare primaria per uso domestico, con possibilità di macellazione a domicilio, previa comunicazione al servizio veterinario Asl, 72 ore prima della macellazione con successiva visita sanitaria dei visceri macellati; la violazione è sanzionata amministrativamente.
I militari rilevavano l’abbattimento di una mucca presso l’allevamento, con vendita della relativa carne. Da qui la contestazione delle varie sanzioni e la vera e propria stanghata a carico dell'allevatore.