Il ritorno dei lupi sul territorio. Aumentano gli avvistamenti: “La coesistenza è possibile”

Da dicembre 2023 attivato un monitoraggio con ’fototrappole’ che ne documenta la presenza. A oggi nei comuni del Valdarno ci sarebbero due branchi. Un incontro pubblico su come comportarsi

Una foto della lupa “Tina” catturata a Malmantile dalla fototrappola di Fossi

Una foto della lupa “Tina” catturata a Malmantile dalla fototrappola di Fossi

Montelupo Fiorentino, 1 ottobre 2024 – Si aggirano in zone ‘antropizzate’ da più di un anno ormai. Disinvolti e fieri, sono abituati a vedere le auto sfrecciare per strada e anche se non si spaventano alla presenza dell’uomo, non danno confidenza. Almeno per il momento non hanno rappresentato un pericolo per la cittadinanza. “E’ questione di imparare le regole per una sana coesistenza”. Stiamo parlando dei lupi, i cui movimenti a Montelupo Fiorentino sono monitorati con fototrappole a infrarossi da dicembre 2023. Ma se prima nei video circolati anche sui social era la coppia formata dalla lupa grigia e dal maschio nero (esemplare raro) a macinare chilometri in bosco così come in città, ecco la sorpresa. C’è un branco. E con ogni probabilità, più di uno.

Anche di questo (e quindi di un censimento puntuale e documentato con esperti del Wwf) si parlerà nel corso della serata a tema organizzata al Circolo Arci il Progresso per informare i cittadini e diffondere buone pratiche di comportamento. Regola numero uno, banditi gli allarmismi. “Evitiamo di seminare panico: la coesistenza tra uomo e lupo può senza dubbio risultare pacifica. Basta una corretta informazione”. E così tra Pulica, Camaioni, Malmantile, e ancora sulla statale Tosco Romagnola, a Lastra Signa, ma anche a Capraia e Limite gli avvistamenti continuano. A darne notizia è Alessandro Fossi, che pratica da anni la disciplina di Wildlife, una passione che lo porta nelle campagne e nei boschi intorno a casa in cerca di animali selvatici da immortalare. “Le famiglie di lupi sono aumentate. Da due esemplari siamo passati ad almeno una decina, cucciolate escluse”. Fossi, organizzatore dell’evento, venerdì mostrerà i filmati più recenti svelando anche il numero esatto degli animali registrati, che pare vivano in branchi su due sponde opposte dell’Arno.

“L’ultimo avvistamento (ma è da certificare) risale a due settimane fa sulla pista ciclabile a Capraia Fiorentina. E’ stata una ragazza che portava a spasso il cane a segnalare l’incontro, ma non ci è stato possibile appurare se si trattasse di lupi. La verità è che non siamo abituati a vederne, la densità non è mai stata così alta nella nostra zona. Eppure, come racconta lo stemma di Montelupo, già nel Medioevo i lupi coesistevano con l’uomo. I branchi sono in continua evoluzione e con l’aiuto di esperti - continua Fossi, che si occupa anche di osservazione naturalistica - è importante fare chiarezza sul fatto che non rappresentano una minaccia. Nessuna psicosi.

La serata servirà proprio a parlare di precauzioni e misure”. I lupi, dopotutto, si comportano come noi. “Come in tante famiglie, ci sono un padre e una madre, riproduttori. Ci sono i figli e ci sono gli zii che magari non si accompagneranno mai. Non si può parlare di animali stanziali. Il lupo può allontanarsi per cercare condizioni di vita migliori. Come fa l’uomo”. Non essendo più una specie a rischio d’estinzione - è stato declassato di recente in Europa - è fondamentale tutelarla, senza darla in pasto ai social ma creando consapevolezza perché le persone non adottino comportamenti rischiosi. È imprudente tenere cani liberi, in giro nel bosco al mattino presto o la sera tardi. “Cinquecento lupi l’anno muoiono per morte violenta. Non è certo questo il metodo di protezione. Il monitoraggio è continuo e la convivenza possibile grazie all’autoregolazione che, come dice la scienza, il lupo sviluppa per limitare il sovrappopolamento della specie. Troppi branchi entrerebbero in conflitto”.

Ylenia Cecchetti