
Mario Milco D’Elios è stato in Florida per il progetto ’Immune Cell Activation’
Empoli, 28 febbraio 2024 – Mario Milco D’Elios, professore ordinario di immunologia all’Università di Siena, sta continuando a monitorare il progetto (in collaborazione con l’Università di Firenze e Colorobbia) ’Immune Cell Activation’ finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea per lo studio del sistema immune e delle nanoparticelle nello spazio realizzato grazie alla Nasa. Uno studio che potrebbe dare risposte importanti nella lotta contro il cancro. D’Elios, classe ‘66, empolese (ha conseguito la maturità al ’Virgilio’) ha tenuto lezioni in alcuni fra i più prestigiosi istituti e università del mondo ed è autore di più di 300 pubblicazioni medico scientifiche inerenti il funzionamento del sistema immunitario inclusi le modalità di difesa da infezioni quali quelle da Helicobacter pylori e tubercolosi, i tumori gastrici, le malattie autoimmuni, da immunodeficienza primitiva. Di rientro questi in giorni da Cape Canaveral in Florida, D’Elios è stato ricevuto dalla sindaca Brenda Barnini.
D’Elios, di cosa avete parlato nelle stanze di via del Papa?
"L’incontro è stato molto cordiale: la sindaca ha voluto conoscere il progetto di ricerca in corso presso la Stazione Spaziale Internazionale nonché il funzionamento del sistema immunitario che è al centro del progetto. In più, dietro sue specifiche domande, le ho descritto le basi genetiche delle risposte anticorpali e in particolare dei linfociti T e B che sono proprio al centro delle ricerche nel progetto Ica".
E poi?
"Il sindaco ha inoltre voluto sapere come sia possibile che ciascuno di noi possa avere anticorpi e linfociti T specifici contro tutti i patogeni, anche quelli che non abbiamo incontrato mai prima. Le ho anche detto che la risposta a tale domanda ha fruttato qualche anno fa il premio Nobel a Susumu Tonegawa. La sindaca ha mostrato un entusiastico interesse per la ricerca scientifica e abbiamo convenuto che la scienza sia un importante fonte di speranza in questo difficile momento storico che stiamo vivendo".
Ma quanto è importante oggi fare ricerca?
"La ricerca è importante, oserei dire cruciale per l’uomo e per il suo benessere. Investire in ricerca non è costo a fondo perduto ma un investimento che poi torna indietro con gli interessi. Se c’è buona ricerca c’è buona sanità e infatti ovunque nel mondo gli ospedali più in grado di curare i malati e più prestigiosi sono quelli dove maggiormente si svolge attività di ricerca. Se c’è buona ricerca c’è un’ottima università ed infatti le università più importanti nel mondo come Harvard, Yale, Oxford, Cambridge, Karolinska sono “research universities” e non “teaching universities”.
Cosa significa oggi fare ricerca?
"La ricerca scientifica rappresenta un momento di dialogo e di conoscenza reciproca che favorisce la pace. La stazione spaziale internazionale è un fulgido esempio di come la ricerca unisca in quanto nata proprio come luogo di collaborazione di tutti i popoli della terra, tra cui russi e americani. Anche durante la guerra fredda i convegni scientifici quali le Gordon conferences erano i luoghi in cui si incontravano scienziati russi e americani e di tutto il mondo proprio al fine di promuovere la pace in quei gravi momenti di conflitto e di paura".
Cosa consiglia a un giovane che vuole fare ricerca?
"Oggi è molto importante promuovere la conoscenza della scienza tra i non addetti ai lavori in special modo tra i giovani. A un giovane consiglierei di fare ricerca laddove ci sia una sincera passione per la scienza oltre che le risorse tecnologiche necessarie. E’ importantissimo investire sempre più in ricerca perché significa migliore sanità, migliore università d’eccellenza e perché investire in ricerca significa pace, concordia e sviluppo di tutti i popoli della terra".