Lotta alla povertà educativa Le biblioteche ultima frontiera "Il nostro ruolo è fondamentale"

Il direttore della Fucini: "I bambini e i ragazzi mostrano scarsa capacità di capire i testi scritti" "Il modo di leggere, apprendere e comprendere è cambiato nelle nuove generazioni".

Lotta alla povertà educativa  Le biblioteche ultima frontiera  "Il nostro ruolo è fondamentale"

Lotta alla povertà educativa Le biblioteche ultima frontiera "Il nostro ruolo è fondamentale"

Duecentomila libri sugli scaffali; una media di 4,5 a cittadino. Come funziona la biblioteca? Come si cercano i libri? Come si leggono? Sono 10 le visite settimanali da parte delle scolaresche empolesi per dare risposte a queste domande. A pieno regime, la Renato Fucini (nella foto il giorno dell’inaugurazione dopo il restauro) macina 400 ingressi al giorno, la maggior parte sono giovani. A Empoli la popolazione degli under 17 frequentatori della biblioteca comunale (dati aggiornati al 2020) è di 7.500 utenti. Negli altri Comuni dell’Empolese Valdelsa, si passa dai 3.690 di Fucecchio, ai 2.656 di Castelfiorentino per arrivare ai 2.250 di Certaldo. Sono 2.220 quelli di Vinci e 2.514 quelli di Montelupo e poi 2.093 a Montespertoli, 1.676 a Cerreto Guidi, 700 a Gambassi Terme, 508 a Montaione e 1.358 a Capraia e Limite. Numeri che sottolineano quanto sia strategico il ruolo delle biblioteche nel contrasto alla povertà educativa, soprattutto se di bambini si parla.

Lo spunto per un’analisi locale arriva dalla ricerca effettuata da Openpolis. A livello nazionale emerge che il 73,5% dei minori figli di lettori legge. Se né il padre né la madre leggono, la quota scende al 34,4%. Nel contrasto della povertà educativa, poche strutture hanno una potenzialità strategica paragonabile a quella delle biblioteche. Ne abbiamo parlato con Carlo Ghilli, direttore della ’Renato Fucini’ di Empoli. "I dati nazionali - commenta Ghilli - si ripercuotono a livello locale. La povertà educativa è ereditaria e in genere connessa a quella economica. La Toscana non è tra le regioni da maglia nera, Empoli è un’isola felice. Vanta una lunga tradizione se di comunità educativa si parla". Ma cosa rappresentano le biblioteche per la ’generazione Z’? "Svolgiamo un ruolo fondamentale - dice Ghilli - ma successivo rispetto all’educazione di base. Siamo un fortissimo presidio culturale, centro informativo di base. E in quanto tale dobbiamo adeguarci ai tempi che corrono, mantenendo alta la qualità. C’è una netta differenza tra educazione e lettura, disponibilità dei patrimoni informativi e capacità di accedervi. I bambini e i ragazzi di oggi mostrano scarsissima capacità di comprensione dei testi scritti". Ecco che entrano in gioco le biblioteche. "Proponiamo attività di avvicinamento alla lettura e alla comprensione del testo specie per l’infanzia. Il modo di leggere, apprendere e comprendere è cambiato nelle nuove generazioni. Quello dallo strumento analogico al digitale non è un passaggio da niente". Le biblioteche hanno un’altra responsabilità. "In questo mare magnum di informazione, a livello locale abbiamo il compito di dare garanzia di validità".

Ylenia Cecchetti