Empoli, 17 gennaio 2024 – Domina insieme al covid negli adulti e negli anziani. Mentre nei più piccoli si accompagna al virus sinciziale. E lo farà ancora per un po’ di tempo. L’influenza quest’anno ha picchiato duro e non è ancora finita. "Siamo sempre nella parte alta della curva, ma possiamo dire che è iniziata la discesa – spiega il dottor Iacopo Periti, medico di base a Empoli e vice segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale – Il picco quest’anno è stato anticipato, negli anni scorsi era atteso tra metà gennaio e metà febbraio, ed ha coinciso proprio con le festività". In più è risultato più aggressivo del solito.
"In alcuni casi la febbre alta è perdurata per cinque giorni con uno strascico di tosse di un paio di settimane. In certe situazioni si sono avute sovrainfezioni: il virus influenzale ha aperto le porte anche a batteri, che hanno causato polmoniti".
Il dottor Periti come molti altri suoi colleghi ha dovuto fare gli straordinari. "Ho cercato di dare risposte a tutti – dice – Nelle ultime settimane sono state molte le visite in ambulatorio e quelle fatte a domicilio per chi era impossibilitato a muoversi. Data la situazione ho dovuto ripristinare l’obbligo dell’uso della mascherina per i pazienti che vengono in studio". Il medico empolese ha fortemente promosso la campagna di vaccinazione tra i propri assistiti.
"Ed ha funzionato – commenta – Il 65 per cento delle persone anziane si è immunizzata, raggiungendo l’obiettivo regionale. La combinazione dei due vaccini, antinfluenzale e anti covid, ha anche permesso di non avere casi gravi. Tra i miei assistiti nessuno è stato ricoverato in ospedale per l’influenza". Il virus quest’anno non ha risparmiato nessuno. Ad essere particolarmente colpiti sono stati i bambini con diversi casi di bronchiolite. "Non ne siamo ancora fuori – avverte il dottor Periti – Ne avremo ancora per tre o quattro settimane, perciò, chi non lo avesse fatto, può ancora vaccinarsi. Il vaccino è come sempre la migliore arma di difesa".
Sul fronte covid, l’approccio dei camici bianchi è cambiato. "Il covid è ancora molto presente, ma ormai è assimilabile a un virus respiratorio – spiega il medico –. Il vaccino è assolutamente consigliato, soprattutto nei soggetti fragili, mentre sull’utilità del tampone per verificare la presenza o meno dell’infezione io dico che il test ha senso farlo se cambia il mio comportamento. Mi spiego: se sono un ’caregiver’ e devo prendermi cura di una persona fragile o anziana allora è importante sapere se posso contagiare la persona che ho accanto. Stesso discorso se sono giovane e abito con i nonni. Anche in questo caso, sapere se si ha il covid permette di prendere delle misure precauzione come l’isolamento. In ogni caso – conclude Periti – anche se non c’è più la pandemia restano valide tutte quelle misure di igiene, come lavarsi spesso le mani o coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce"
Irene Puccioni