L’energia delle donne con il camice : "Dobbiamo spezzare la catena"

Dottoresse, infermieri, Oss e amministrative protagoniste di un flash mob all’ingresso del San Giuseppe. La direttrice Guarducci: "I nostri operatori sono spesso vittime di aggressione verbale o fisica".

L’energia delle donne con il camice : "Dobbiamo spezzare la catena"

L’energia delle donne con il camice : "Dobbiamo spezzare la catena"

di Irene Puccioni

EMPOLI

Ballano e si emozionano. Buttano le braccia e gli occhi al cielo verso tutte quelle amiche, sorelle, madri, che non ci sono più. "Break the chain", spezzare la catena, è il grido, il coro, la promessa. L’energia pura delle donne del San Giuseppe di Empoli, dottoresse, infermiere, operatrici socio sanitarie, amministrative, sprigionata ieri mattina all’ingresso del presidio di viale Boccaccio ha contagiato tutti. Attraverso la coreografia realizzata da Perla Francalanci della scuola “Danza da Perla”, insieme a Uisp zona del Cuoio e in collaborazione con Uisp Empoli Valdelsa, è stato lanciato il messaggio di unione e condivisione “no alla violenza” di ogni genere. Perchè il 25 novembre non è solo la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. "Per questa giornata abbiamo pensato di far sentire la voce dei nostri operatori, che spesso sono vittime di violenza verbale o di aggressioni fisiche", ha spiegato Silvia Guarducci, direttore sanitario del San Giuseppe, protagonista insieme a un centinaio di donne della sanità del flashmob nell’hospital street. Da rilevare all’interno del corpo di ballo anche la presenza di un operatore sanitario uomo. Ad aprire il momento di riflessione la mostra di quadri realizzati dal gruppo “Cavalletti pazzi”, allievi del corso di pittura guidato dall’artista Marco Manzi, sulla violenza di genere. Ognuno di loro ha interpretato personalmente la tematica puntando l’attenzione sia sull’aspetto psicologico che fisico. Le tele hanno sfilato con le loro autrici e i loro autori accompagnate dalla musica e dalle parole di “Io non ho paura“ di Fiorella Mannoia. Alla sede amministrativa della Asl, in via Cappuccini, il personale maschile ha invece deciso di aderire alla giornata di sensibilizzazione attraverso una foto che li ritrae insieme al simbolo contro la violenza sulle donne, le scarpe rosse, sulle scale di entrata della sede.

La partecipazione è stata davvero corale e ha coinvolto tutti. L’intera azienda sanitaria Toscana centro ha deciso di unirsi alle iniziative promosse nei presidi con un video messaggio, a partire dalla direzione aziendale e sanitaria, insieme ai direttori dei dipartimenti e a una grande rappresentanza del personale sanitario, tecnico ed amministrativo per sensibilizzare la cittadinanza su questo tema. "Quante donne ancora dovranno subire violenza, essere oggetto di abusi o addirittura di femminicidio prima che questa ingiusta atrocità abbia fine? Nemmeno una!" Queste le parole espresse nel video messaggio. "Come azienda non potevamo restare in silenzio di fronte alle atrocità che ogni giorno continuano a subire moltissime donne - ha sottolineato Valerio Mari, direttore generale Asl Toscana Centro – L’ultimo rapporto toscano sulla violenza di genere registra i dati di un fenomeno in crescita: nel 2022 ancora 5 femminicidi in Toscana che fanno salire il drammatico bilancio degli ultimi 16 anni a 132". "Questa iniziativa aziendale è la dimostrazione di un grande spirito di squadra che in questi momenti si mostra ancora più coesa – ha aggiunto Simona Dei, direttore sanitario Asl Toscana Centro –. La risposta contro la violenza si ritrova nella voce dei nostri professionisti che si sono uniti per lanciare un messaggio corale".